Lavoro e Professioni 6 Settembre 2016 17:17

Numero chiuso medicina: è allarme ricorsi

Flash mob e proteste davanti alle università. Solo uno studente su 7 potrà frequentare medicina e sul test scattano le polemiche sulle irregolarità

«Sogno di diventare medico, ci proverò fino a quando non ci riesco. In tutti i modi possibili…». È questa la frase che in modo motivato e convinto ripetono tanti ragazzi al termine dei test di ingresso alle facoltà di Medicina e Chirurgia e Odontoiatria che hanno inaugurato la “lotteria” del numero chiuso in versione 2016. È questo il giorno fatidico che segna l’inizio della storia di un giovane medico o la sua prematura fine.

«Questi test sono solo una muraglia insormontabile – spiega Elisa Marchetti, Coordinatrice nazionale UDU –. Ogni anno ci troviamo di fronte a domande sbagliate, nozionismo fine a se stesso, violazioni dell’anonimato e altre irregolarità. Noi vogliamo aprire un dialogo con il Miur per ridiscutere questo esame. Ma nel frattempo per i tanti e troppi studenti che rimarranno fuori ingiustamente, l’unica possibilità resta quella dei ricorsi. Ogni anno come UDU raccogliamo segnalazioni alla nostra email ricorsi@unionedegliuniversitari.it».

Uno dei siti storicamente più attivi per raccogliere le segnalazioni e attivare i ricorsi legali è www.numerochiuso.info che già in queste ore sta valutando le tante mail arrivate dagli studenti di tutta Italia al noto sportello virtuale. «È un’assurdità questo test a crocette che non fa che ledere i diritti degli studenti», rincara la dose Andrea Torti, Coordinatore di Link che porta al collo, insieme a tanti suoi colleghi, un significativo cartello con su scritto “Volevo fare il medico ma ho trovato CHIUSO”. «Il numero chiuso fa parte della strategia per smantellare la sanità pubblica a favore di quella privata. La diretta conseguenza del numero chiuso è la riduzione del numero di medici che lascia quelli presenti nelle strutture pubbliche schiavi di interminabili turni massacranti per riuscire ad assistere tutti i pazienti», conclude Gianluca Lang FGC Sapienza.

Un futuro nella sanità resta l’obiettivo di migliaia di neo-diplomati, ma a fronte di un numero sempre maggiore di candidati, ci sono sempre meno posti a disposizione. È, dunque, tutta in salita la già ripida strada da intraprendere per diventare medico. E lo è fin dai primi metri. Il primo ostacolo da superare è appunto il temutissimo test di ammissione. Nei 38 atenei italiani, sedi del concorso, si sono presentati in 62.695 (lo scorso anno erano 60.639), ma di questi solo 9224 entreranno a Medicina e 908 ad Odontoiatria. Statisticamente, dunque, ci sono pochissime possibilità di farcela: uno ogni 6,5 aspiranti medici.

Ai freddi numeri va sommata la difficoltà della prova: in appena 100 minuti bisogna rispondere a 60 domande, potendoci dunque ragionare, per ognuna, al massimo per una novantina di secondi. Un tempo, oggettivamente, troppo breve per poter segnare la carriera universitaria, e di conseguenza il futuro professionale, di ragazzi appena maggiorenni. Per questo, da anni, gli studenti – insieme a coordinamenti e associazioni di riferimento ma anche avvocati, studi legali e gruppi di tutela – chiedono un sistema di selezione più meritocratico ed ispirato a criteri trasparenti. Nonostante le proteste, però, ben poco è cambiato.

Per questo all’università “Sapienza” di Roma dove hanno svolto la prova 5457 ragazzi (lo scorso anno erano 4990), dislocati in 77 aule della città universitaria, la prova è stata preceduta, come in altri atenei italiani, dai “flash mob” e dalle proteste dei sindacati studenteschi e dai principali riferimenti associativi degli universitari con un prologo messo in scena durante la notta davanti alla sede del Miur. Distribuita anche una guida-vademecum per tutelarsi durante e dopo il test nel caso di eventuali anomalie e presunte irregolarità.

Obiettivo, dunque, puntato al post-test senza particolari rimpianti sulla prova effettuata fatta eccezione per qualche domanda, soprattutto quelle di logica, particolarmente insidiosa sulle quali in molti hanno preferito lo 0 della mancata risposta piuttosto che rischiare il -0,4 in caso di errore. «Meglio non rischiare», hanno spiegato diversi candidati che hanno raccontato di aver passato l’estate, ed i mesi precedenti alla maturità, a prepararsi per la prova. Sul sistema del Numero Chiuso, invece, orientamento piuttosto disomogeneo tra pro e contro, ma tutti concordi sulla necessità di rivedere la prova in modo da renderla più meritocratica e meno legata alla fortuna o all’emotività.

 

Articoli correlati
SSN, Camera approva mozioni. Quartini (M5S): «Investire almeno il 10% della spesa sanitaria in prevenzione»
Il capogruppo pentastellato in commissione Affari sociali boccia le politiche sulla sanità del governo Meloni: «Continua definanziamento, almeno 8% del PIL vada a spesa sanitaria». E contesta il numero chiuso a Medicina
Test Medicina, Consulcesi: «Con riforma “doppia” chance per entrare, ma non premia merito»
Marco Tortorella, legale di Consulcesi: «Dare agli studenti la possibilità di ripetere il test di ingresso alla facoltà di Medina non è una riforma vera e propria. Il sistema di accesso è sempre lo stesso e non premia i meritevoli. Il ricorso continuerà a rimanere una possibilità concreta per tutti gli aspiranti medici esclusi ingiustamente»
Test Medicina: con ricorso iscrizione con riserva, per esclusi “ultima spiaggia”
Marco Tortorella, legale di Consulcesi: «Negli ultimi 20 anni lo strumento del ricorso alla giustizia amministrativa ha permesso a decine di migliaia di studenti, esclusi ai test di selezione alla Facoltà di Medicina, di iscriversi ai corsi, di studiare, di fare gli esami e infine di laurearsi. L'esperienza indica che gli studenti entrati con il ricorso, forse anche perché più motivati, sono tra coloro che possono vantare un ottimo percorso accademico»
Università e Metaverso: un avatar aiuta a scegliere il corso di laurea
È online il primo servizio di orientamento universitario del Metaverso: un avatar a cura di AteneiOnline assisterà gratuitamente i più giovani nella scelta del percorso di studio.
Test Medicina: 3 studenti su 4 “bocciati”, ma con il ricorso è possibile rientrare
Una recente sentenza del Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di un gruppo di aspiranti medici, esclusi alla selezione iniziale, ammessi alla facoltà di Medicina con riserva. Grazie al sostegno degli avvocati di Consulcesi, ora sono a tutti gli effetti studenti di Medicina e potranno realizzare il sogno di indossare il camice bianco
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...