«Nuove forme di progettazione e nuove città, questa la sfida», lo dice Riccardo Nencini, Leader PSI. «Con FIABA Onlus un rapporto storico che si sta irrobustendo»
Gradini, passaggi ostruiti, assenza di segnali, barriere architettoniche. Questi gli ostacoli che quotidianamente si trovano di fronte i disabili in Italia. Per cercare di fronteggiare questa emergenza, è entrata in vigore la prassi UNI per l’abbattimento delle barriere architettoniche, un documento, voluto da FIABA, dal Consiglio Nazionale dei Geometri e dall’Ente italiano di Normazione che delinea le linee guida per la progettazione del costruito in ottica ‘universal design’. Sull’argomento ecco il punto di vista di Riccardo Nencini, Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Con la Prassi UNI raggiunto un obiettivo storico?
«Con FIABA c’è un rapporto storico che stiamo irrobustendo perché riprendiamo un vecchio impegno eluso dal 2004, quello di un fondo destinato all’abbattimento delle barriere. Ora con la Legge di Stabilità prevediamo 780 milioni di euro da impiegare da qui al 2030 in questa direzione, in questa ottica sarà facile trovare la misura di un rapporto fattivo con FIABA».
Per quello che riguarda le strutture ospedaliere, sono gli stessi medici a parlare di edifici obsoleti. Ci saranno finanziamenti per adeguare gli ospedali?
«Spero di sì, questo argomento è materia del Ministero della Salute, ma sono certo che in questi 780 milioni sono previsti anche fondi che riguardano l’abbattimento in generale delle barriere».
Oltre che di fondi è bene parlare anche di cultura della formazione sia per i cittadini che per il personale, bisogna vincere anche questa battaglia?
«Sì, ma soprattutto bisogna vincere la battaglia di pensare a nuove forme di progettazione, nuovi spazi nelle città dove il problema non sia l’abbattimento, ma la previsione di non avere nessuna barriera architettonica da abbattere».