Una recente ricerca ha dimostrato il legame tra yoga e salute del cuore. L’antica disciplina indiana è collegata al miglioramento dei sintomi nei pazienti cardiopatici
I benefici dello yoga a livello fisico e mentale sono stati ormai ampiamente riconosciuti da tutti anche dal punto di vista scientifico. Diversi studi hanno dimostrato l’efficacia dello yoga sul sistema cardiovascolare: secondo una ricerca presentata al Congresso ESC 2020, le posture yoga e la respirazione potrebbero aiutare i pazienti con fibrillazione atriale a gestire i propri sintomi e migliorare la qualità della propria vita.
La fibrillazione atriale è il disturbo del ritmo cardiaco più comune: colpisce un adulto su quattro in Europa e negli USA e causa il 20-30% di tutti gli ictus.
I sintomi della fibrillazione atriale comprendono palpitazioni, battito cardiaco accelerato o irregolare, mancanza di respiro, stanchezza, dolore toracico e vertigini. «Possono essere angoscianti – ha dichiarato l’autore dello studio, il dottor Naresh Sen dell’HG SMS Hospital in India -. Vanno e vengono, causando ansia a molti pazienti e limitando la loro capacità di vivere una vita normale».
Lo studio ha coinvolto 538 pazienti che non hanno praticato yoga per 12 settimane per poi dedicarsi alla disciplina 16 settimane per 30 minuti a giorni alterni, effettuando posture (le cosiddette asana) ed esercizi di respirazione. Durante questo periodo, i pazienti sono stati anche invitati a proseguire le posizioni e gli esercizi di respirazione a casa.
Nel corso dei due periodi di studio, i pazienti hanno tenuto un diario nel quale annotavano gli episodi di fibrillazione atriale; alcuni li verificavano con un cardiofrequenzimetro. Inoltre, i partecipati all’indagine hanno compilato questionari sull’ansia, la depressione, i livelli di energia e l’umore. Sono state misurate anche la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna. I ricercatori hanno quindi confrontato i risultati tra i periodi di stasi e quelli di yoga.
Nel corso delle 16 settimane, le persone hanno sperimentato miglioramenti significativi rispetto alla fase di risposo. Durante la pausa, i pazienti hanno avuto una media di 15 episodi sintomatici di fibrillazione atriale rispetto agli 8 episodi occorsi nelle giornate dedicate alla pratica spirituale. E anche la pressione sanguigna ne ha beneficiato: dopo l’allenamento yoga era inferiore di 11/6 mmHg.
«Il nostro studio – ha ammesso soddisfatto il dottor Sen – dimostra che lo yoga ha benefici per la salute fisica e mentale ad ampio raggio nei pazienti con fibrillazione atriale e potrebbe essere aggiunto come integrazione alle terapie tradizionali».