Negli Stati Uniti Omicron è responsabile del 73% delle nuove infezioni, secondo OMS raddoppia le infezioni ogni 1,5 giorni. Per ora sembra che reinfetti vaccinati e guariti in maniera cinque volte superiore, si raccomanda attenzione alle feste
«Un evento cancellato è meglio di una vita cancellata», lo ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus, a capo dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), interpellato sulle festività natalizie. Eventi che solitamente portano a un aumento dei casi e a sistemi sanitari sopraffatti e più in difficoltà. Un rischio concreto ora che la variante Omicron di Covid-19 sembra procedere ancora più spedita della Delta e colpire persone vaccinate e guarite.
La Chief Scientist dell’OMS, Soumya Swaminathan, ha ribadito che sarebbe molto «poco saggio» affidarsi solo ai primissimi dati nel definire questa nuova variante «più moderata». Se si diffonde così rapidamente e inganna l’immunità vaccinale «tutti i sistemi sanitari saranno comunque sotto pressione con i numeri che salgono».
Omicron è ora la versione dominante del coronavirus negli Stati Uniti, hanno detto i funzionari sanitari federali, responsabile del 73% delle nuove infezioni la scorsa settimana. I numeri dei Centers for Disease Control and Prevention hanno mostrato un aumento di quasi sei volte della quota di infezioni di Omicron in una sola settimana.
I primi dati dell’Imperial College di Londra hanno confermato che le reinfezioni sono cinque volte superiori rispetto a quelle che c’erano con la Delta e, per ora, non c’è segno di una maggiore mitezza del virus Omicron. Anche se gli scienziati OMS hanno ricordato che se anche «le difese anticorpali da alcune azioni sono state minate, c’è stata la speranza che le cellule T, il secondo pilastro di una risposta immunitaria, possano prevenire gravi malattie attaccando le cellule umane infette». I vaccini dunque dovrebbero mantenere la loro utilità, mentre sono i monoclonali finora sviluppati che potrebbero non funzionare, secondo Swaminathan.
La conferenza OMS si è comunque conclusa con un messaggio di speranza, «il 2022 deve essere l’anno in cui porremo fine alla pandemia». Con i vaccini di seconda e terza generazione e ulteriori trattamenti farmacologici contro Covid, secondo Mike Ryan (responsabile emergenza OMS) la malattia potrebbe finalmente “addomesticarsi”. «Se riusciamo a mantenere la trasmissione del virus al minimo, allora possiamo porre fine alla pandemia», ha detto.
Da quando è stato segnalato per la prima volta in Sudafrica a novembre, Omicron è stato identificato in dozzine di paesi, vanificando le speranze che il peggio della pandemia sia passato. Tedros ha detto che il ceppo sembra avere la capacità di raddoppiare le sue infezioni ogni 1,5 o tre giorni. «È davvero veloce», ha aggiunto. Più di 5,3 milioni di persone sono morte dall’inizio della pandemia, anche se si ritiene che il vero bilancio sia superiore.
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