In 148 cantoni francesi non ci sono medici generici, in 581 non c’è un dentista. Il problema si è aggravato negli ultimi anni (nel 2010 l’assenza di medici generici riguardava 91 cantoni), interessa soprattutto le zone rurali e periferiche, anche se l’Associazione dei Sindaci Francesi (AMF) sottolinea che il problema riguarda anche zone frontaliere, specialmente […]
In 148 cantoni francesi non ci sono medici generici, in 581 non c’è un dentista. Il problema si è aggravato negli ultimi anni (nel 2010 l’assenza di medici generici riguardava 91 cantoni), interessa soprattutto le zone rurali e periferiche, anche se l’Associazione dei Sindaci Francesi (AMF) sottolinea che il problema riguarda anche zone frontaliere, specialmente al confine con la Svizzera, dove molti medici francesi decidono di trasferirsi, e Parigi, dove i prezzi degli immobili sono eccessivamente elevati.
Il problema coinvolge più di 7 milioni di francesi (il 10,4% della popolazione), costretti a recarsi in strutture preposte per le cure urgenti a mezz’ora dal loro domicilio. Secondo Le Monde, il 72% dei pazienti rinuncia alle cure, scoraggiati non solo dalle lunghe attese e dai costi, ma anche dalle eccessive distanze. Inoltre, sono registrate altissime discrepanze nel tasso di mortalità nei vari comuni francesi: se a Parigi il tasso è del -3% rispetto alla media nazionale, nel Comune di Hénin-Beaumont, vicino al confine con il Belgio, il dato è più alto del 61%.
Mentre il gruppo di lavoro istituito ‘ad hoc’ dal Senato francese continua ad esaminare il problema e cercare delle soluzioni appropriate, il tema è stato affrontato anche dai candidati alle elezioni presidenziali che si svolgeranno il 23 aprile. Se per Benoît Hamon (candidato Partito Socialista) la soluzione potrebbe essere non rilasciare le convenzioni ai medici che vogliono lavorare nelle aree dove non c’è necessità di personale, per Francois Fillon (candidato Partito Repubblicano) bisognerebbe sfruttare la telemedicina. Jean-Luc Mélenchon (candidato Partito di Sinistra) propone invece incentivi economici a coloro che sono disposti a trasferirsi nelle aree dove la carenza di dottori è più rilevante mentre Marine Le Pen (candidata Fronte Nazionale) invierebbe in queste aree gli studenti di medicina per fargli svolgere stage. Infine, Emmanuel Macron (En Marche!) vorrebbe raddoppiare il numero delle “maisons medicales”, poliambulatori simili alle nostre guardie mediche, che permetterebbero di favorire la capillarità della rete.
Nel dibattito sono intervenute anche le agenzie di collocamento europee, che propongono, come soluzione, d’importare medici dagli altri Paesi europei per ripopolare le aree sguarnite di medici. Stipendi più remunerativi rispetto a quelli italiani, potrebbero attrarre i camici bianchi nostrani in possesso di una certificazione di livello A2 in francese, convincendoli ad emigrare per esercitare altrove.
Per approfondire:
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