Carioti (musicista): «Il nuovo percorso di studi nasce dalla fusione di musica, psicologia e pedagogia e forma specialisti in grado di migliorare sia la qualità della vita dei pazienti, che l’efficacia dei trattamenti»
«La musica è il linguaggio delle emozioni. Vibra in ognuno di noi, non solo quando siamo felici, ma anche quando siamo tristi. Queste vibrazioni, soprattutto quelle spiacevoli, possono essere “modificate” attraverso la musicoterapia. Una tecnica terapeutica che, stabilizzando i nostri stati d’animo, è capace di rendere la vita degna di essere vissuta». A descrivere la potenza della musica e il suo valore terapeutico è la senatrice dell’Udc Paola Binetti che, con altri rappresentanti della politica, musicisti e terapeuti, ha presentato il diploma accademico di secondo livello in “Teorie e tecniche in musicoterapia”. Il nuovo corso di studi è stato approvato con decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca (Mur) lo scorso 17 novembre.
«Questo decreto rappresenta non solo una pagina di buona politica e di intensa ed efficace collaborazione tra Parlamento e Governo – aggiunge Binetti – ma anche e soprattutto tra esperti abituati a operare in diversi contesti professionali. Tutti in cerca di un punto di sintesi che soddisfacesse in primo luogo i pazienti, a cui la musicoterapia intende offrire un supporto decisamente innovativo per affrontare aspetti importanti della loro condizione di malati».
Questo nuovo diploma accademico di secondo livello, rivolto a tutti coloro che hanno completato il proprio percorso di studi in Conservatorio, nasce dalla fusione di tre ambiti: la musica, la psicologia e la pedagogia. «Grazie all’incontro di queste tre discipline, solo apparentemente diverse tra di loro – spiega il maestro Bruno Carioti, esperto al tavolo di musicoterapia del MUR -, è possibile formare specialisti in grado di migliorare sia la qualità di vita dei pazienti, che l’efficacia dei trattamenti in corso».
La musicoterapia è adatta a tutti: «Le competenze che i professionisti acquisiranno attraverso questo nuovo percorso formativo potranno essere messe al servizio di tutte le persone fragili – aggiunge la senatrice Binetti -. Da coloro che sono ricoverati in ospedale a causa di gravi patologie, come quelle oncologiche, fino ai malati degenti negli hospice o agli anziani ospiti nelle RSA».
Ogni paziente, a seconda delle sue peculiarità e delle sue condizioni di salute, seguirà uno specifico percorso terapeutico. «Il musicoterapista non lavora da solo – sottolinea il maestro Carioti -, opera all’interno di un’equipe multidisciplinare, a stretto contatto con il medico specialista più vicino al paziente. Insieme stabiliscono le modalità più consone a sollecitare e stimolare le emozioni che appaiono sopite a causa di condizioni psico-patologiche temporanee o permanenti».
Ed è stato un lavoro di squadra anche quello che ha condotto all’approvazione del nuovo corso di studi. Per la senatrice del M5S Loredana Russo «è stato messo in piedi un team vincente. La collega Binetti ha rappresentato l’animo scientifico della squadra. Io, da musicista, ho messo a servizio degli esperti le mie competenze in ambito musicale. Questa è una conquista fondamentale che conferisce dignità a una disciplina che può avere effetti decisivi sotto il profilo medico e sociale», sottolinea la senatrice Russo.
Maria Letizia Melina, segretaria generale del Mur, è certa del successo che avrà il neonato diploma accademico di secondo livello in “Teorie e tecniche in musicoterapia”. «La musicoterapia è una disciplina che negli anni è stata troppo spesso sminuita. Sono convinta le adesioni ai corsi che il Mur metterà in piedi saranno numerose, poiché – conclude – in molti riconosceranno e apprezzeranno un’offerta formativa di così alto valore».
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