Oltre il 10% dei giovani ha visto un proprio video intimo circolare in rete: è uno dei dati più allarmanti emersi da una recente survey dell’Associazione Nazionale Di.Te. Il presidente Lavenia: «Con OkDigitale i genitori riceveranno gli strumenti necessari per insegnare a ai propri figli come avere un rapporto sano con lo smartphone»
Uno smartphone sarà il regalo sotto l’albero per i vostri figli? Allora preparateli e preparatevi a navigare. Come? Con l’app OkDigitale, un percorso di accompagnamento all’uso consapevole dei device, rivolto a genitori e figli, ideato dall’Associazione Nazionale Di.Te. (Dipendenze Tecnologiche, GAP e cyberbullismo), la Facoltà d’Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche (DII) e l’università di Macerata (SPOCRI).
«Con i lunghi periodi di lockdown, la didattica a distanza, la chiusura dei luoghi di svago sono aumentate le ore passate davanti ai dispositivi digitali ed è diminuita l’età in cui i ragazzi accedono alla rete – spiega Giuseppe Lavenia, docente universitario, psicologo e psicoterpeuta, presidente dell’Associazione Nazionale Di.Te. -. Da qui l’idea di creare un’applicazione che potesse guidare i più grandi ad essere d’esempio per i propri figli. Attraverso l’app OkDigitale è possibile ricevere una pillola quotidiana contenente suggerimenti, idee ed informazioni differenti per diventare un “genitore digitale”. Le mamme e i papà che utilizzeranno questa app riceveranno gli strumenti necessari per insegnare a bambini ed adolescenti ad avere un rapporto sano con lo smartphone, parlando apertamente dei pericoli che si celano dietro un utilizzo non corretto dei device tecnologici». Non sarà tralasciato nemmeno l’aspetto emotivo: «I genitori acquisiranno anche le competenze necessarie affinché possano spiegare ai propri ragazzi come gestire le emozioni di cui il mondo virtuale non è affatto privo», aggiunge il professore.
Oltre il 10% dei giovani ha visto un proprio video intimo circolare in rete. È uno dei dati più allarmanti emersi da una recente survey dell’Associazione Nazionale Di.Te., condotta in collaborazione con Skuola.net su un campione di 3.115 studenti di età compresa tra gli 11 e i 19 anni. «Addirittura ha un profilo social l’% dei bambini tra i 3 e i 4 anni e il 3% di coloro che hanno un’età compresa tra i 5 e i 6 anni. Questo nonostante la maggior parte delle applicazioni sia vietate ai minori di 13 anni – sottolinea il professore -. Durante questi due anni di pandemia sono aumentati anche iperconnesione, cyeberbullismo e fenomeni di adescamento online», aggiunge l’esperto.
Suggerimenti, idee ed informazioni di diversa natura saranno notificate sullo smartphone di chi scaricherà l’app (totalmente gratuita e disponibile sia per Android che IOS) attraverso “pillole” quotidiane. I contenuti saranno resi disponibili, giorno dopo giorno, per un totale di 10 settimane. Gli aspiranti genitori digitali riceveranno anche un test di verifica ogni sette giorni che, una volta superato, gli permetterà di proseguire lungo il percorso di certificazione. «La app può essere scaricata sia dai genitori che dai figli, su uno stesso smartphone (creando un profilo utente ed uno ospite) oppure su due differenti dispositivi – spiega lo psicoterapueta -. Verranno proposte anche delle attività da fare insieme: dal detox settimanale, ovvero lo spegnimento dei device di tutta la famiglia, fino alla stipula di un contratto con le regole di utilizzo degli smartphoen fuori e dentro casa».
Al termine di questo viaggio alla scoperta dell’uso consapevole dei device, che le mamme e i papà potranno fare mano nella con i propri piccoli, verrà rilasciato un attestato di “patentino digitale”. «Un attestato – conclude Lavenia – che ha anche lo scopo di ricordare a tutti i genitori che fino ai 18 anni sono responsabili della vita propri figli, compresa quella online».
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato