Manca (M5S): «Il 40% dei senza fissa dimora in Regione sono sardi, tra cui molti padri separati»
Un atto «di buon senso e senza colori politici». Così la Consigliera Regionale M5S sarda, Desirè Manca, ha definito ai nostri microfoni il documento di cui è prima firmataria: la proposta di legge per garantire l’assistenza sanitaria di base ai senzatetto in Sardegna. Una proposta di legge essenziale, semplice nei contenuti ma dalla grande portata etica e sociale. Ad oggi, infatti, è preclusa ai soggetti senza fissa dimora l’iscrizione nelle liste dei medici di medicina generale. Di conseguenza agli stessi soggetti è negata, tra le altre cose, l’inclusione nei programmi di prevenzione e screening, demandandone l’intero carico assistenziale ai Pronto Soccorso, ovviamente solo in caso di emergenze.
«Questa proposta di legge nasce da vari incontri con le associazioni che aiutano i cosiddetti “ultimi”, i più vulnerabili – spiega la Consigliera Regionale – durante i quali ci siamo resi conto che qualcosa che tendevamo a dare per scontato, cioè l’assistenza medica di base anche ai senzatetto, in realtà non è prevista, perlomeno qui in Sardegna. Da qui l’esigenza di proporre un testo di legge, composta da quattro articoli, che non prevede nessun tipo di costo aggiuntivo per le casse della Regione, allo scopo di garantire a tutti i senzatetto la possibilità di avvalersi di un’assistenza sanitaria e di aderire anche ai programmi di prevenzione e screening. Abbiamo presentato la proposta in Consiglio Regionale – aggiunge la prima firmataria – e ci auguriamo che venga calendarizzata subito, all’inizio del nuovo anno, in Commissione Sanità, e che trovi poi la possibilità di essere accolta da tutti i gruppi politici».
«L’iscrizione e relativa assegnazione del medico di base – spiega l’on. Manca – avverrebbe per il tramite dei servizi sociali e delle associazioni che seguono già queste persone nei vari territori della Regione. Il 60% dei senza fissa dimora sono stranieri, ma abbiamo riscontrato la presenza di italiani, quindi sardi, a seguito di vicissitudini finanziarie e/o familiari: molti di loro sono padri separati che vivono in automobile perché non hanno la possibilità di pagarsi una dimora».
E proprio i padri separati in difficoltà sono destinatari di una ulteriore proposta di legge in Sardegna, già presentata in Consiglio Regionale. «Confrontandoci con le associazioni di padri separati – conclude l’on. Manca – ci siamo resi conto della necessità di istituire delle “case dei papà”, degli alloggi ad uso transitorio che possano accogliere queste persone in modo dignitoso».
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