L’app Immuni è stata un gran fallimento in Italia. Attualmente l’applicazione segnala solo il 2% dei positivi e si stima che abbia contribuito al tracciamento di solo l’1% dei casi. Ma le app di tracciamento hanno fallito anche negli altri paesi d’Europa.
Da strumento per contenere la pandemia a mero contenitore dove scaricare il Green Pass e visualizzarlo all’occorrenza. E’ ormai indubbio che l’app Immuni sia stata un gran fallimento nel nostro paese, almeno nei suoi scopi iniziali. Lanciata dal Governo italiano subito dopo la prima ondata della pandemia con l’obiettivo di favorire il contact tracing, la risposta della popolazione è stata piuttosto deludente. Basta confrontare i dati delle persone attualmente positive in Italia con quello degli utenti positivi (a dicembre) per Immuni: al 20 gennaio il bollettino ufficiale segnala 2.682.041 positivi, mentre su Immuni gli utenti positivi sono solo 69.010. Si può quindi facilmente concludere che solo poco più del 2% dei positivi ha scaricato o ha segnalato la propria positività a Immuni. Troppo poco per dare un vero contributo al contact tracing.
In alcune Regioni italiane i numeri di utenti positivi registrati e segnalati da Immuni sono davvero irrisori. Per fare un esempio, basta pensare che in Calabria su 2.834 casi positivi registrati solo nella giornata di ieri, nel mese di dicembre gli utenti positivi su Immuni sono solo 25. In Valle d’Aosta gli utenti dell’app che a dicembre risultano positivi sono 30, nel Molise addirittura solo 6. Che il contact tracing tramite app Immuni rappresenti un vero fallimento lo si può intuire già solo dai dati dei download: a fronte di una popolazione di circa 60 milioni di persone, in Italia ad averla scaricata sono soli circa 19.840.000. Poco meno di 1 italiano su 3. Mentre, sin dalle prime fasi della distribuzione, i ricercatori ed epidemiologi hanno spiegato che per diventare efficaci, le applicazioni necessitavano di una platea di installazioni di almeno il 60%.
Le app di tracciamento, tuttavia, non hanno fallito solo in Italia. Ma anche in tutta Europa. Secondo una ricerca di OpenPolis, a livello europeo le applicazioni come Immuni hanno contribuito al tracciamento dei contagi solo nel 5% dei casi. Tale percentuale nel nostro paese risulta ancora più bassa: in Italia Immuni avrebbe tracciato solo l’1% dei positivi. In generale, sono stati pochi i cittadini europei che hanno riportato la positività tramite queste applicazioni. Ma ad essere pochi sono stati proprio i download delle app di tracciamento. Nell’Unione Europea solo l’Irlanda è riuscita a raggiungere la soglia dei download dell’app: ad averla scaricata è stato il 75% della popolazione. Purtroppo, l’assenza di analisi e verifica dei dati a disposizione rende difficile capire quanto utili questi strumenti siano stati effettivamente utili nella lotta contro il virus Sars-CoV-2. Ma con questi numeri bassi la risposta sembra abbastanza scontata. Secondo gli esperti, l’ipotesi più probabile per spiegare il fallimento delle app di tracciamento in Europa risulta essere la mancanza di fiducia dei cittadini. Quest’ultima, infatti, sembra essersi rivelata una barriera insormontabile che avrebbe alla fine prodotto un risultato abbastanza modesto rispetto alle aspettative.
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