Mettere i propri figli davanti allo schermo di un tablet o di uno smartphone per calmarli e farli smettere di piangere può avere conseguenze durature sulla capacità dei bambini di gestire le emozioni
È una soluzione tanto rapida quanto efficace nel gestire le crisi di pianto di un bambino. Tuttavia, mettere i propri figli davanti allo schermo di un tablet o di uno smartphone per calmarli e farli smettere di piangere può avere conseguenze durature sulla capacità dei bambini di gestire le emozioni. Un nuovo studio dell’Università di Oxford, infatti, ha dimostrato che l’uso di tablet o smartphone come «lenitivo» impedisce ai piccoli di imparare a calmarsi. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Infancy.
Ricerche precedenti hanno già dimostrato che la luce blu emessa dalla televisione o dagli schermi dei dispositivi digitali rischia di danneggiare la qualità del sonno dei bambini, cosa che potrebbe renderli più capricciosi. Con questo nuovo studio britannico si aggiunge una nuova voce alla già lunga lista degli effetti negativi dell’utilizzo degli schermi digitali con i più piccoli. In particolare, i ricercatori hanno chiesto ai genitori di 575 bambini di età compresa tra gli 8 e i 3 anni quanto tempo i loro figli hanno passato davanti a uno schermo durante il lockdown del 2020. In questo modo i ricercatori hanno scoperto che quanto più lungo era il tempo trascorso con un dispositivo digitale, meno i bambini sapevano gestire le loro emozioni.
Lo studio ha anche scoperto che il tempo passato davanti allo schermo ha un impatto negativo sulle capacità di pensiero. Di contro gli studiosi, che hanno creato pacchetti di attività gratuiti per bambini come forma di sostegno alle famiglie nella loro zona, hanno rilevato che i bambini avevano capacità di pensiero più forti quanto più tempo dedicavano ad attività di «arricchimento» con i genitori. «È probabile che l’uso dello schermo sia un problema per i bambini piccoli solo quando domina il loro tempo», spiega Alexandra Hendry, scienziata dell’Università di Oxford che ha guidato lo studio. Di certo non sorprende che durante il lockdown, quando i parchi giochi erano chiusi e mancava l’assistenza all’infanzia, si è fatto un uso quasi smodato di tv, tablet e smartphone.
«È anche perfettamente comprensibile che i genitori facciano affidamento agli schermi con bambini piccoli, se sono alla disperata ricerca di una pausa e un tablet calma in modo affidabile il loro bambino», ammette Hendry. «Ma ciò che è importante per il futuro – continua – è che i genitori ricevano il supporto per trovare modi alternativi per impegnarsi con i loro figli, come l’accesso a servizi di assistenza all’infanzia e all’istruzione di alta qualità o anche l’accesso al supporto per la salute mentale se sono in difficoltà». In effetti usare gli schermi come «lenitivo» ai capricci può compromettere lo sviluppo cognitivo dei bambini. I ricercatori hanno infatti scoperto che più tempo si passa al tablet o alla smartphone e più scarse sono le capacità di pensiero dei piccoli. Queste capacità includono l’abilità di perseverare con compiti difficili senza essere distratti. Ci sono numerose evidenze che suggeriscono che i bambini con capacità di pensiero più scarse potrebbero avere più difficoltà a scuola quando sono più grandi.
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