Salute 16 Febbraio 2022 09:33

Vuoi che la dieta funzioni? Le potenzialità del coaching nutrizionale

Il biologo nutrizionista Giuseppe Mazzola ha messo a punto un corso di sette lezioni nel quale spiega i segreti per recepire il gusto correttamente, i metodi di cottura ideali e come adottare un corretto stile di vita per ridurre lo stress, gli eccessi alimentari e integrare una adeguata attività fisica

Il coaching nutrizionale sembra essere l’ultima frontiera per evitare di commettere i più comuni errori a tavola. Fare delle rinunce spesso, infatti, non basta per ritrovare una forma fisica ottimale e così ad una iniziale perdita di peso segue spesso una ribellione alimentare che porta a trasgredire e a riprendere in poco tempo i chili persi. Per evitare che ciò accada è bene seguire un metodo che lavora sulle risorse del paziente a livello mentale, emotivo e corporeo come spiega il Dottor Giuseppe Mazzola, biologo nutrizionista. «Di fatto si tratta di imparare tutto ciò che fa da corollario alla visita dietologica classica per poterlo applicare nel contesto della nostra quotidianità, senza però rinunciare al gusto o a una gestione economica sostenibile nel tempo e che di fatto permette di potenziare molto l’aderenza alla dieta nel lungo periodo».

Le regole del benessere in sette lezioni pratiche

Per acquisire il metodo occorre seguire delle indicazioni messe a punto da dietologi, biologi o nutrizionisti che mirano ad approfondire alcuni aspetti fondamentali: dal gusto, alle tecniche di cottura fino alla fattibilità della dieta nella quotidianità. «Il punto fondamentale è fare un corso unico – spiega Mazzola –. Il nostro prevede sette lezioni che vanno ad approfondire molti aspetti, mettendoli nel giusto ordine per aumentare il successo della dieta a lungo termine. Soprattutto in ambito di prevenzione cardio vascolare l’efficacia di una sana alimentazione non si misura nel breve termine, ma negli anni. Il corso cerca, con lezioni pratiche, di vedere come effettivamente mettere in atto il referto nutrizionale».

Il corso, strutturato con lezioni di 40 minuti, prevede una prima parte di presentazione e una seconda che lascia spazio alle problematiche di carattere pratico. Al termine viene consegnato al paziente un diario del coach con le informazioni più importanti. «Sono 7 lezioni, l’ottava è opzionale dedicata alla sostenibilità ambientale – spiega Mazzola -. La prima riguarda i concetti fondamentali, dal piatto di Harward a cosa significa invecchiamento di successo per vivere il più possibile in salute. La seconda lezione è più di carattere teorico per affrontare il tema delle calorie. La terza riguarda la sicurezza alimentare e le etichette che a volte possono trarre in inganno. La quarta lezione è dedicata alle tecniche di cottura e i diversi materiali con cui si realizzano padelle e contenitori. Si prendono in esame le temperature del forno e la conservazione degli alimenti in frigorifero. La quinta riguarda l’alimentazione clinica, le patologie conclamate e le intolleranze. È dimostrato che il ruolo del coaching nutrizionale in caso di celiachia o di osteoporosi può fare molto a livello di prevenzione. Nella sesta lezione si affronta il rapporto tra il sapore e la soglia di percezione. La settima lezione è conclusiva e permette di fare degli approfondimenti su cinque alimenti indicati al paziente».

I primi tre consigli del coach nutrizionale

Seguire le indicazioni della società italiana di nutrizione umana (SINU) e dell’OMS è il primo insegnamento del corso come evidenzia il biologo nutrizionista: «Assumere da tre a cinque porzioni al giorno di frutta e verdura, prediligere i cereali integrali e l’olio extravergine d’oliva a crudo,  è  fondamentale così come conoscere il piatto di Harward, la teoria messa a punto nella omonima università, che prevede di suddividere sempre il pasto in quattro macro aree dove non deve mai mancare: una fonte proteica, una di carboidrati, frutta e verdura; olio e acqua. Il terzo concetto essenziale riguarda il significato del termine dieta che ha origine dal greco e vuol dire stile di vita: quindi oltre ad inseguire una corretta alimentazione occorre fare attività fisica, saper gestire lo stress e dormire adeguatamente».

 

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