Un’iniziativa ideata dalla cooperativa Aldia e dal Consorzio Sociale Pavese per aiutare i cittadini a prendersi più cura di sé
A Napoli c’è un’usanza a forte impronta filantropica, che si perde nella notte dei tempi ma viva ancora oggi, che si chiama “il caffè sospeso”, per la quale un qualsiasi avventore in un bar, pagando il suo caffè, ne lascia pagato un altro in più, a beneficio di un cliente successivo in eventuali difficoltà economiche.
A questa tradizione si ispira l’iniziativa denominata La Cura Sospesa, ideata a Pavia dalla Cooperativa Sociale Aldia, in collaborazione con il progetto FareBeneComune del Consorzio Sociale Pavese, che coniuga la salute con il sociale abbattendo le barriere economiche che spesso si frappongono tra i cittadini e l’accesso alle cure. In che modo? La Cura Sospesa, attraverso un network di medici specialisti volontari, mette a disposizione dei cittadini che abbiano un ISEE inferiore ai 25mila euro la possibilità di usufruire di visite specialistiche gratuite. Ne ha parlato a Sanità Informazione Cristina Mocchetto, Responsabile d’Area della Cooperativa Sociale Aldia.
«Parte della nostra mission è sempre stata dedicata alla salute e alla cura del sé, siamo impegnati da anni in iniziative in tal senso – racconta – come l’infermiere di quartiere e gli sportelli di supporto alla genitorialità. Di recente abbiamo intercettato un bisogno delle famiglie in stato di fragilità sul territorio che, soprattutto in un periodo particolare come quello che stiamo vivendo, spesso per motivi economici trascurano in prima battuta la propria salute, dando priorità ad altri bisogni. Abbiamo quindi deciso – continua – di offrire un servizio di prestazioni sanitarie specialistiche attraverso i professionisti che aderiscono alla nostra iniziativa in modo assolutamente gratuito, come attività di volontariato, con un numero di prestazioni a discrezione del singolo specialista e facendo sì che il cittadino non debba sborsare neppure un centesimo. Cerchiamo di spingere le famiglie a prendersi cura di sé, promuovendo una cultura della salute: l’obiettivo – prosegue la responsabile – è anche quello di invogliare, a seguito di una prima visita gratuita, i cittadini a proseguire i percorsi di prevenzione ordinari. Si tratta inoltre di un’iniziativa che, una volta a regime, potrebbe impattare positivamente sulla spesa sanitaria: se un cittadino scopre una patologia in tempo, o viceversa se a seguito di un dubbio scoprisse di non avere niente, in entrambi i casi si consentirebbe un risparmio di spesa».
È stata creata una piattaforma online – spiega la responsabile di Aldia – accessibile sia ai cittadini-utenti che vogliono prenotare una visita, sia ai medici che vogliono aderire al progetto e comunicare le loro disponibilità di tempo. La settimana scorsa – sottolinea – il progetto è stato lanciato in conferenza stampa a Pavia alla presenza dell’assessore alle politiche sociali e presidente del Consorzio Sociale Pavese Anna Zucconi, al dg ATS Pavia Lorella Cecconami e al Vicepresidente dell’OMCeO di Pavia Giovanni Belloni, a rimarcare l’importanza di diffondere questa iniziativa anche nel mondo medico locale. Essendo attivi da anni come cooperativa sociale sul territorio, grazie al passaparola la nostra iniziativa ha già fatto breccia in un gruppo di medici che hanno aderito entusiasti: abbiamo già un pediatra, un nutrizionista un ginecologo, un odontoiatra solo per citarne alcuni tra quelli che immaginiamo attireranno maggiori richieste. Sicuramente – conclude – ci auguriamo che ne aderiscano molti altri dopo l’endorsement dell’OMCeO».
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