È previsto per domani l’insediamento della nuova Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie, la Corte d’Appello a cui medici possono presentare ricorso a seguito di un provvedimento disciplinare. Le sanzioni sono rimaste in sospeso da oltre un anno
Da domani inizia il processo di «scongelamento» dei ricorsi che da oltre un anno hanno permesso ai medici sospesi o radiati di continuare a esercitare. Mercoledì infatti è previsto l’insediamento della Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie (Cceps), l’organo che decide, tra l’altro, sui ricorsi dei professionisti sanitari contro le sanzioni disciplinari irrogate dagli Ordini territoriali. La precedente commissione era decaduta alla fine del 2020 e per questo le sanzioni degli ordini sono sostanzialmente cadute nel vuoto. Le sanzioni vengono infatti sospese quando il professionista sanitario presenta ricorso alla Cceps.
«In pratica, abbiamo un anno di buco in cui i medici che non hanno rispettato l’obbligo vaccinale contro Covid-19 o che hanno intenzionalmente diffuso false informazioni sulla pandemia hanno continuato a lavorare», riferisce il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), Filippo Anelli. «La Commissione nazionale per gli esercenti le professioni sanitarie – spiega Anelli – è sostanzialmente la “Corte d’appello” che esamina i ricorsi nei confronti delle decisioni assunte dalle commissioni disciplinari dei vari Ordini provinciali di tutte le professioni sanitarie». Un secondo grado di giudizio rimasto fermo per più di un anno.
«Con l’insediamento della nuova commissione – dice il presidente di Fnomceo – si rimette in moto un percorso di normalità che consentirà agli Ordini di poter vedere espressa sino in fondo la loro attività disciplinare e che permetterà ai professionisti sanitari di poter esercitare il loro diritto alla difesa». Con il ritorno all’operatività della Cceps si ripristinerà quindi un principio fondamentale: la certezza della pena o l’eventuale revisione della sanzione. «Non sappiamo con precisione quante siano le sanzioni sospese», dice Anelli. Ma probabilmente sono diverse migliaia. «Basta pensare che gli operatori sanitari non vaccinati siano dai 3mila ai 5mila su un totale di 460mila», spiega Anelli. «A questi vanno aggiunti tutti quelli sanzionati per altre ragioni. E’ evidente che la nuova commissione – conclude – avrà tanto lavoro da recuperare».
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