Il Consiglio Ue ha approvato nuove raccomandazioni che suggeriscono agli Stati membri di revocare le restrizioni ai viaggi nei paesi dell’Unione Europea
I Paesi dell’Unione Europea «dovrebbero revocare la restrizione temporanea dei viaggi non essenziali verso l’Unione per le persone vaccinate con un vaccino approvato dall’Ue o dall’Oms, a condizione che abbiano ricevuto l’ultima dose del ciclo di vaccinazione primario almeno 14 giorni e non più di 270 giorni prima dell’arrivo o hanno ricevuto una dose di richiamo». È quanto si legge nelle raccomandazioni approvate oggi dai ministeri per gli affari europei. «Gli Stati membri devono inoltre revocare la restrizione temporanea dei viaggi non essenziali per le persone che sono guarite dal Covid-19 entro i 180 giorni precedenti il viaggio».
Nelle raccomandazioni approvate oggi si legge che gli Stati potrebbero richiedere, per le persone che hanno ricevuto un vaccino approvato dall’OMS, un test PCR negativo non più di 72 ore prima della partenza e potrebbero applicare misure supplementari quali la quarantena o l’isolamento. Un test PCR negativo prima della partenza potrebbe essere richiesto anche per le persone guarite da Covid-19, nonché per le persone che hanno ricevuto un vaccino approvato dall’Ue ma che non sono in possesso di un certificato Ue o equivalente. In base al documento adottato a Bruxelles, anche i minori di età superiore ai 6 anni e inferiore ai 18 anni che soddisfano i requisiti per gli adulti dovrebbero essere autorizzati a viaggiare.
Il Consiglio Ue ha anche rivisto i parametri in base ai quali deve essere valutata la situazione di un Paese terzo alla fine della revoca delle restrizioni. In base alle nuove raccomandazioni il numero di casi di Covid-19 per 100mila abitanti negli ultimi 14 giorni è aumentato da 75 a 100. Anche il tasso settimanale di test effettuato per 100mila abitanti è aumentato da 300 a 600 test. Continuano ad applicarsi altri criteri esistenti, tra cui una tendenza stabile o decrescente di nuovi casi, un tasso di positività del 4% tra tutti i test effettuati, progressi nella vaccinazione, la presenza di varianti di interesse o che destinano e la risposta globale alla Covid-19 nel paese. Si dovrebbe continuare a tenere conto, caso per caso, della reciprocità. Al fine di dare ai paesi terzi il tempo di aumentare i loro tassi di vaccinazione, la raccomandazione dovrebbe essere riesaminata dalla Commissione entro il 30 aprile 2022 per prendere in considerazione la cancellazione dell’elenco dei paesi. La Commissione dovrebbe riferire al Consiglio e se del caso potrebbe rilasciare una proposta di soppressione dell’elenco.
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