Il dg OMS Ghebreyesus lancia l’appello per le forniture di ossigeno: malati oncologici, cronici e Covid sono in pericolo in Ucraina. Ai produttori di ossigeno manca anche la zeolite, prodotto di importazione fondamentale
L’Organizzazione mondiale della sanità lancia un allarme: «L’approvvigionamento di ossigeno medico in Ucraina è pericolosamente basso a causa della crisi». Messaggio seguito dalla richiesta di forniture mediche cruciali e dall’annuncio di una conversazione per un “transito sicuro” delle stesse dalla Polonia.
Il dirigente OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ha ribadito: «Durante la crisi in Ucraina la salute deve rimanere un pilastro prioritario della risposta umanitaria, con i sistemi sanitari e le strutture assistenziali che rimangono protetti, funzionali, sicuri e accessibili a tutti coloro che hanno bisogno di servizi medici essenziali». Anche gli operatori sanitari devono restare «protetti in modo che possano continuare a salvare vite umane».
L’ossigeno è un prodotto salvavita per tanti pazienti ricoverati in gravi condizioni ì, tra cui i 1.700 malati di Covid e sparsi per il Paese. Secondo i report «i camion non sono in grado di trasportare le forniture dagli impianti agli ospedali di tutto il Paese, compresa la capitale Kiev. La maggior parte delle strutture sanitarie potrebbe esaurire le proprie riserve di ossigeno entro le prossime 24 ore. Alcune sono già esaurite. Questo mette a rischio migliaia di vite», avvertono i vertici OMS.
I produttori di ossigeno in molte aree stanno inoltre affrontando una carenza di zeolite, prodotto chimico importato e fondamentale per produrre ossigeno medico sicuro. Mentre gli ospedali «sono messi a repentaglio dalla mancanza di elettricità ed energia e le ambulanze che trasportano i pazienti rischiano di rimanere intrappolate nel fuoco incrociato».
«Negli ultimi anni – osservano il Dg OMS Tedros e il direttore regionale Oms Europa Kluge – con il sostegno dell’Oms l’Ucraina ha compiuto progressi significativi nel rafforzamento dei propri sistemi sanitari nell’ambito di un ambizioso programma di riforma sanitaria. Questo piano includeva il rapido aumento della capacità di ossigenoterapia per i pazienti gravemente malati durante la pandemia di Covid. Delle oltre 600 strutture sanitarie a livello nazionale valutate, quasi la metà è stata direttamente supportata con forniture, know-how tecnico e investimenti in infrastrutture, consentendo alle autorità sanitarie di salvare decine di migliaia di vite. Questo progresso rischia ora di deragliare durante l’attuale crisi».
L’OMS aggiunge di stare procedendo a importare ossigeno (liquido e bombole) dalle reti regionali. «Queste forniture avrebbero bisogno di un transito sicuro – concludono – anche attraverso un corridoio logistico attraverso la Polonia. È fondamentale garantire che le forniture mediche salvavita, compreso l’ossigeno, raggiungano coloro che ne hanno bisogno».
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