Al via l’Hear-a-thon, una maratona di due giorni in diretta online con la partecipazione di oltre 100 Paesi. L’OMS per l’occasione lancerà il “Global standard or safe listening entertainment venues and events”, le linee guida internazionali per la protezione dell’udito
Inquinamento acustico, uso improprio delle nuove tecnologie, dalle cuffie agli auricolari, qualità del suono inadeguata. Così anche i più giovani mettono rischio il proprio udito. A lanciare l’allarme è l’Organizzazione Mondiale della Sanità in occasione della VII Giornata dell’Udito che si celebra, ogni anno il 3 marzo. Il focus del World Hearing Day 2022 sarà l’importanza dell’ascolto sicuro, espresso attraverso lo slogan “To hear for life, listen with care!” (“Proteggi il tuo udito, ascolta responsabilmente!”).
Nel 2050 problemi di udito per il 25% della popolazione
«Si stima che senza un intervento efficace e tempestivo, entro il 2050 oltre 1 miliardo di giovani potrà avere un disturbo precoce dell’udito. Guardando alla popolazione in generale, tra meno di trent’anni, una persona su quattro sperimenterà una forma di diminuzione dell’udito», avverte Valentina Faricelli, presidente di Udito Italia, un’organizzazione non governativa impegnata nella sensibilizzazione e nella conoscenza dei disturbi uditivi.
Hear-a-thon, due giorni di maratona online
L’associazione Udito Italia, membro del World Hearing Forum (WHF), un organismo istituito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, prenderà parte al all’Hear-a-thon, il più grande evento mondiale dedicato al tema dell’udito, dal Ministero della Salute, a Roma. La maratona, che vedrà la partecipazione di oltre 100 Paesi in contemporanea, sarà inaugurata il 2 marzo e proseguirà per due giorni in diretta online.
Secondo le più recenti stime dell’OMS circa il 5% della popolazione mondiale “convive” con una perdita di udito, per una cifra che sfiora il miliardo. In Italia, sono 7 milioni gli italiani che hanno problemi di udito.
«Si prevede che la perdita dell’udito non rimediata rappresenti un costo per l’economia globale pari a 980 miliardi di dollari l’anno – spiega Mauro Menzietti, fondatore di Udito Italia e membro del World Hearing Forum dell’OMS -. Cifra che comprende non solo l’aspetto sanitario del problema, ma anche il sostegno educativo e la perdita di ricchezza».
«Negli ultimi anni l’allarme maggiore riguarda la sempre crescente esposizione al rumore, soprattutto negli ambienti ricreativi», aggiunge Valentina Faricelli. Per questo l’Oms, durante la Hear-a-thon lancerà il “Global standard or safe listening entertainment venues and events”, ovvero le linee guida internazionali per la protezione dell’udito in luoghi caratterizzati da volumi troppo alti o inquinamento acustico, come eventi particolarmente affollati e concerti.
«Grazie alle numerose campagne di sensibilizzazione portate avanti dalle associazioni in tutto il mondo, finalmente i problemi di udito hanno ottenuto il riconoscimento di emergenza sanitaria mondiale», aggiunge la presidente di Udito Italia. Ma questo è solo un primo passo. «Chiediamo che l’ipoacusia sia trattata alla stessa stregua dell’ipovisione e che, quindi, le persone affette da gravi problemi uditivi possano godere degli stessi diritti riservati agli ipovedenti. E per farlo è necessario che le istituzioni si impegnino nel proporre ed approvare una legge ad hoc, che spazi dalla prevenzione fino alla tutela dei diritti socio-sanitari di tutti i pazienti affetti da problemi uditivi».
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