Oltre un milione e mezzo di italiani si sono appassionati a questo sport. Mancini (FIT): «Piace a molti per la sua semplicità: è più facile del tennis perché la racchetta è molto più vicina alla mano e i campi sono più piccoli»
Ha unito il rigore del tennis al divertimento dei racchettoni da spiaggia. È il padel: uno sport che, durante questo difficile periodo di pandemia, ha conquistato il cuore di un milione e mezzo di italiani. «Aiuta il benessere psico-fisico, permettendo di scaricare al meglio tutto lo stress accumulato durante la giornata. E, soprattutto, a livello amatoriale, chiunque può praticarlo», assicura Alfredo Maria Mancini, preparatore fisico della FIT (Federazione Italiana Tennis), laureato in scienze motorie sportive.
Nel 2020 erano solo 5 le regioni italiane attrezzate per praticare il padel. Nel giro di un anno le strutture dove poter giocare sono cresciute del 125%, passando da 815 a 1.831, mentre i campi da padel sono aumentati del 155%, da 1.832 a 4.669, sparsi dal nord al sud della penisola. È il Lazio ad aver registrato il maggior incremento, seguito da Lombardia e Sicilia. In 15 regioni i campi hanno superato quota 100, in 7 addirittura le 200 unità (dati 2021 dell’Osservatorio sul Padel). Una tendenza confermata anche dal notevole incremento dei tesserati FIT che alla fine del 2021 hanno raggiunto le 56.465 unità, con un aumento di 45.652 tesserati attivi nel padel.
Continuità, frequenza, progressività e specificità sono le parole d’ordine di ogni allenamento. «Il numero consigliato di sedute è due o tre alla settimana della durata di un’ora ciascuna – dice Mancini -. Le lezioni e le partite devono avere un graduale incremento della quantità e della difficoltà esecutiva». E se si è fuori allenamento, niente paura: il padel s’impara facilmente. «Nonostante le numerose analogie con il tennis, il padel si apprende in molto meno tempo. Inoltre, ci sono diversi fattori che lo rendono più semplice da giocare: la racchetta è molto più vicina alla mano rispetto al tennis, i campi sono più piccoli e, quindi, i movimenti si svolgono in pochi metri», aggiunge il preparatore fisico della FIT.
Ma attenzione ad infortuni e traumi, sempre dietro l’angolo. «Oltre all’allenamento vero e proprio con il maestro in campo è consigliabile dedicare sempre 10-15 minuti preliminari ad esercizi di attivazione muscolare ed articolare», suggerisce Mancini. Chi, invece, è completamente fuori allenamento perché non ha mai praticato alcuno sport o non ne pratica da molto tempo, può trovare un ottimo alleato nelle nuove tecnologie. Il team tecnico-scientifico Fit And Go ha messo a punto un protocollo specifico di elettromiostimolazione (EMS) proprio per gli amanti del Padel, che mira ad aumentare forza esplosiva e velocità, fondamentali negli sport da racchetta. «Attraverso l’elettromiostimolazione – dice l’osteopata Antonio Minichiello – è possibile costruire un allenamento su misura in soli 20 minuti, paragonabili a 3 ore di training in una palestra tradizionale. Con la tecnologia EMS, infatti, le contrazioni muscolari aumentano dell’80%».
E anche con il padel “mens sana in corpore sano”. «I benefici per la salute sono molteplici – assicura Mancini -. Non solo per corpo, ma anche per la psiche. Un’ora di allenamento in un campo da padel, magari in pausa pranzo o alla fine di una giornata di lavoro, è un toccasana contro lo stress. E in questo periodo di pandemia, in cui le tensioni accumulate si sono moltiplicate in modo esponenziale, il padel è diventato un alleato sia degli sportivi che non hanno più potuto frequentare le palestre al chiuso, sia di coloro che avevano bisogno di uno svago, un’alternativa alle mura domestiche. Praticato all’aperto e a distanza dal proprio avversario il padel, infatti, – conclude Mancini – si è rivelato uno sport sicuro anche nei periodi peggiori della pandemia».
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