Salute 4 Marzo 2022 10:26

Ucraina: tamponi e vaccini ai rifugiati, la circolare del ministero della Salute

Il ministero della Salute allerta le Regioni perché predispongano risorse per garantire tamponi e vaccini anti-Covid ai rifugiati dell’Ucraina

Ucraina: tamponi e vaccini ai rifugiati, la circolare del ministero della Salute

Le Regioni sono chiamate a predisporre risorse che siano in grado di garantire tamponi e vaccini anti-Covid ai rifugiati che arrivano dall’Ucraina. Lo indica una nuova circolare del ministero della Salute, intitolata «Crisi Ucraina – Prime Indicazioni per Aziende Sanitarie Locali» e firmata dal direttore della Prevenzione del dicastero Gianni Rezza e dal direttore programmazione sanitaria Andrea Urbani.

Istruzioni alle Asl per prevenire focolai di Covid e di altre malattie infettive

«In relazione alla crisi in corso e in previsione dei conseguenti fenomeni migratori verso il nostro Paese – si legge nel documento – si prega di voler allertare le Aziende Sanitarie Locali ai fini della individuazione e predisposizione di risorse necessarie all’esecuzione di test diagnostici-tamponi oro/rinofaringei antigenici e molecolari per infezione da SarsCoV2 ed alla somministrazione di vaccini anti-Covid e altre vaccinazioni di routine per tale popolazione a rischio». Le Asl, si legge, «dovranno, inoltre, assicurare le necessarie attività di sorveglianza, prevenzione e profilassi vaccinale anche in relazione alle altre malattie infettive».

I tamponi devono essere eseguiti entro 48 ore dall’ingresso in Italia

Si richiama inoltre l’attenzione in particolare alla «precoce identificazione delle persone con esigenze particolari e specifiche vulnerabilità, si pensa ad esempio ai minori stranieri non accompagnati, alle donne in stato di gravidanza, ai nuclei familiari monoparentali», si legge nella circolare. Per i cittadini che provengono dall’Ucraina, «indipendentemente dalla cittadinanza, privi di digital Passenger Locator Form o di certificazione verde Covid-19, le ASL territorialmente competenti provvederanno all’esecuzione dei test diagnostici nelle 48 ore dall’ingresso, laddove non avvenuta al momento dell’entrata nei confini nazionali», prevede ancora la circolare. Tutti coloro che verranno individuati come casi o contatti di caso (esempio allo screening nei Punti di accoglienza) andranno gestiti secondo la normativa vigente.

Il ministero raccomanda di offrire vaccini anti-Covid ai rifugiati

«Si raccomanda di offrire la vaccinazione anti SarsCoV2/Covid-19, in accordo con le indicazioni del Piano nazionale di vaccinazione anti SarsCoV2, a tutti i soggetti a partire dai 5 anni di età che dichiarano di non essere vaccinati o non sono in possesso di documentazione attestante la vaccinazione, comprensiva della dose di richiamo (booster) per i soggetti a partire dai 12 anni di età», si legge nella circolare. L’effettuazione della vaccinazione, si precisa, «andrà regolarmente registrata a sistema assegnando ai richiedenti un codice STP».

 

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