I civili ucraini possono trovare sui social network informazioni utili per la resistenza agli invasori russi
Tutorial su Twitter per costruire bombe molotov. Lezioni di guida di carri armati su TikTok. Consigli per creare barricate su Facebook. I social media sono considerati dei veri e propri alleati per i civili ucraini che stanno combattendo contro l’invasione russa. Il primo ad affidarsi ai social è stato lo stesso Volodymyr Zelensky. Dall’inizio dell’invasione russa, il presidente ucraino ha fatto affidamento sull’uso regolare dei social network. Ad esempio, per radunare l’opinione pubblica a favore della sua causa, ma anche per esortare i suoi concittadini a resistere.
È su Facebook che Zelensky ha scelto di dichiarare, due giorni dopo l’invasione russa, il 26 febbraio, in un video selfie : «Sono qui. Non abbiamo intenzione di deporre le armi e difenderemo il nostro Paese». Su Facebook e Twitter il giorno prima, il ministero della Difesa ucraino ha incoraggiato i cittadini del Paese a «fare bombe molotov e neutralizzare l’occupante». È evidente che i social network sono diventati un potente strumento di comunicazione per organizzare, in extremis, la protezione e la resistenza del popolo ucraino contro l’invasione russa.
Il ministero della Difesa ucraino non si è infatti accontentato di usare i social network per chiamare i cittadini alle armi, ma li ha usati per diffondere le istruzioni per costruire bottiglie molotov in modo da aiutare i civili a riconoscerle il più rapidamente possibile. Il ministero ha anche spiegato ai cittadini come usare saggiamente queste bombe molotov, rivelando a quali punti vulnerabili dei diversi veicoli e carri armati russi puntare. Un tutorial trasmesso dallo Stato maggiore delle Forze armate ucraine lancia un messaggio molto chiaro: «Vulnerabilità dei veicoli nemici. Sconfiggi l’occupante! Vinciamo insieme!». «La fine della guerra è nelle mani di tutti! Distruggere! Scacciate il nemico da casa vostra, fuori dal vostro paese», incoraggia un altra comunicazione social dello Stato Maggiore.
Per fermare l’avanzata delle colonne corazzate russe, lo Stato Maggiore delle forze armate ucraine ha anche fornito consigli tramite i suoi account Twitter e Facebook ai residenti rurali e ai contadini. «Come sbarazzarsi del “diavolo russo”», indica un’infografica. «Taglia gli alberi per ostruire la strada (…) se arrivano, brucia le foreste e la tua terra (…) spara alle ruote dei veicoli», si legge. In un post su Facebook, l’agenzia della rete stradale statale esorta ancora gli ucraini a «bruciare alberi, fare barricate, bruciare pneumatici!» . «Usa tutto quello che hai a portata di mano! L’occupante deve capire che qui non è atteso e che sarà contrastato in ogni strada, in ogni strada! (…) Insieme per la vittoria! L’occupante sarà distrutto!» , continua il messaggio.
In un video su TikTok una giovane donna bionda mostra come avviare un carro armato abbandonato su una strada innevata. Si tratta di un video che è stato ampiamente condiviso sui social network. Si è poi scoperto questa questa influencer è russa e non ucraina, ma il suo video dettagliato potrebbe esser stato d’aiuto alla resistenza. Un’altra influencer, questa volta davvero ucraina, ha condiviso sui social suggerimenti utili per la preparazione di un kit di sopravvivenza diverse settimane prima dell’invasione russa. Il 25 gennaio, un altro utente ucraino su Twitter ha condiviso l’elenco degli oggetti da mettere in uno zaino, nonché un elenco di rifugi anti-bombardamento a Ivano-Frankivsk, nell’Ucraina Occidentale.
Le autorità ucraine hanno anche lanciato anche un sito web che consente ai parenti dei soldati russi uccisi di ritrovare i propri cari. Un’iniziativa benefica, ma che permette anche di rendere molto reali le perdite dell’avversario, e di giocare sul morale del nemico.
Chiamato 200rf.com, un codice usato a lungo in Russia per riferirsi ai soldati caduti, il sito offre un modulo di ricerca e pubblica anche video di soldati catturati. Da allora è stato censurato dalla Russia.
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