Coloro che non si sono mai ammalati di Covid-19, nonostante abbiano avuto contatti con persone positive al virus, potrebbero avere geni o un sistema immunitario diverso che le protegge dall’infezione
E’ vero che ci sono persone che, pur essendo state esposte al virus Sars-CoV-2, non si sono positivizzate e neanche ammalate di Covid-19. Ad esempio, in alcune famiglie a volte succede che sono positivi i due figli e il padre, ma la madre non si contagia. Ci sono persone che poi svolgono lavori in prima linea, come alcuni operatori sanitari, che sono riuscite a evitare il contagio per oltre due anni. La scienza ha provato a spiegare il motivo di questa resistenza, ma di certo c’è che non esiste una risposta univoca.
C’è infatti chi non si contagia perché ha già incontrato il virus Sars-CoV-2 a inizio pandemia, magari è stato anche asintomatico e per questo non se ne è mai accorto. Le reinfezioni sono possibili, ma non sono molto comuni. Quindi può succedere che una persona non si ammala semplicemente perché ha sviluppato un’immunità al virus senza saperlo.
Uno studio dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e dell’Humanitas University ha scoperto che alcuni geni potrebbero contribuire a rendere alcune persone «super-resistenti». Stando a quanto riportato dalla rivista Nature Immunology, alcuni geni fanno parte di una famiglia di antenati degli anticorpi. Concentrandosi sull’interazione tra questi e Sars-CoV-2, i ricercatori hanno scoperto che una di queste molecole dell’immunità innata, chiamata Mannose Binding Lectin (MBL), si lega alla proteina Spike del virus e lo blocca. MBL sembrerebbe in grado di vedere e riconoscere anche Omicron, oltre alle varianti classiche del virus come Delta.
Alcune persone possono non risultare mai positive perché sono in grado di eliminare rapidamente il virus anche se non hanno mai incontrato Sars-Cov-2 prima d’ora. Gli scienziati ipotizzano che queste persone potrebbero aver sviluppato in precedenza anticorpi, tramite l’incontro con coronavirus simili responsabili di un comune raffreddore, che poi sono in grado di contrastare Sars-CoV-2.
Esiste anche la possibilità che il sistema immunitario di alcune persone rispondano in modo diverso al virus. Affinché Sars-CoV-2 infetti, la proteina Spike sulla superficie del virus deve aderire a proteine specifiche situate sulle cellule bersaglio, come la proteina ACE2. È possibile che le persone resistenti alle infezioni abbiano livelli di ACE2 diversi rispetto ad altri. L’espressione di ACE2 correlata all’età nei polmoni dei bambini rispetto agli adulti può in parte spiegare perché i bambini spesso mostrano un’infezione più lieve.
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