Pandemie 15 Marzo 2022 14:54

La variante Omicron 2 è più contagiosa della versione originale di Omicron?

La variante Omicron 2 sembra essere più contagiosa delle altre versioni del virus Sars-CoV-2

La variante Omicron 2 è più contagiosa della versione originale di Omicron?

Gli esperti ipotizzano che la causa dell’attuale aumento dei contagi in Italia (e non solo) potrebbe essere dovuta anche alla nuova sottovariante di Omicron, riconoscibile con la sigla BA.2. Le evidenze internazionali indicano che questa nuova versione del virus Sars-CoV-2 sia maggiormente trasmissibile rispetto alla Omicron BA.1.

Omicron 2 ha una capacità di diffusione maggiore del 30%

I dati più aggiornati e accurati arrivano da Israele, Danimarca e Regno Unito, che stanno già attraversando una fase di prevalenza della variante BA.2. Dagli studi emergerebbe che Omicron 2, così come viene più comunemente chiamata, ha una capacità di diffusione maggiore del 30% rispetto a Omicron 1. Se questi risultati fossero confermati, saremmo di fronte alla variante più contagiosa mai conosciuta. Gli esperti stimano che, qualora dovesse esserci una nuova ondata di Omicron, sarà data in prevalenza dalla variante 2 che in questo momento, a livello mondiale, è al 34%. Subito dopo c’è la 1 che è invece al 24,7% con 112.655 sequenze. Una nuova sottovariante, la BA.3, resta invece per adesso molto più indietro, a meno dell’1%.

La nuova variante colpisce di frequente l’intestino

Omicron 2, a differenza delle altre varianti, comprese le «sorelle» Omicron, sembra colpire di frequente l’intestino. I 6 nuovi sintomi sono nausea, diarrea, vomito, dolore addominale, bruciore di stomaco e gonfiore. Fino a questo momento eravamo abituati a sintomi come febbre, tosse, respiro affannato, stanchezza, dolori muscolari, mal di testa, possibile perdita di olfatto o sapori, mal di gola o voce rauca, congestione nasale.

I vaccini sono efficaci anche contro Omicron 1

Gli esperti concordano che vaccini attualmente in uso sono efficaci contro la sottovariante BA.2. Riescono a proteggere chi la contrae contro la malattia grave, in particolare i soggetti che hanno ricevuto una dose di richiamo. I soggetti che vengono contagiati difficilmente rischiano di essere ricoverati in strutture ospedaliere.

 

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