«La lotta al Covid non deve farci dimenticare altre emergenze della nostra sanità, come la piaga dell’AIDS. Un fronte su cui non bisogna abbassare la guardia dato l’aumento della quota di persone a cui viene diagnosticata tardivamente l’infezione da HIV. Per questo come MoVimento 5 stelle abbiamo preparato un pacchetto di emendamenti, a prima firma […]
«La lotta al Covid non deve farci dimenticare altre emergenze della nostra sanità, come la piaga dell’AIDS. Un fronte su cui non bisogna abbassare la guardia dato l’aumento della quota di persone a cui viene diagnosticata tardivamente l’infezione da HIV. Per questo come MoVimento 5 stelle abbiamo preparato un pacchetto di emendamenti, a prima firma Francesca Anna Ruggiero e Celeste D’Arrando, per integrare e migliorare la proposta di legge sulla prevenzione e la lotta contro l’AIDS e le epidemie infettive aventi carattere di emergenza». Così in una nota le deputate e i deputati del MoVimento 5 stelle in commissione Affari sociali.
«In particolare – continuano – pensiamo che nell’ambito dell’intervento finalizzato al rafforzamento delle funzioni dell’Istituto superiore di Sanità questo debba avvenire mediante un nuovo sistema di sorveglianza integrato HIV-AIDS. Il nuovo sistema integrato dovrà prevedere la modalità informatizzata di raccolta dati e l’uniformità delle schede con dati più moderni e aggiornati oltre all’inserimento on line con dati crittografati per la tutela della privacy. Consentirà di osservare con maggiore accuratezza le variazioni temporali e geografiche dell’epidemia, identificare i nuovi comportamenti sociali e le esposizioni a maggior rischio, pianificare meglio i servizi sanitari».
«Pensiamo – aggiungono – sia opportuno che una specifica quota di risorse del Fondo sanitario nazionale di parte corrente sia vincolata allo scopo e che vada potenziato l’organico dedicato, che in questi anni, al contrario, ha subito una riduzione. Inoltre, riteniamo sia essenziale che la prevenzione incominci nelle scuole con l’introduzione dell’educazione sessuale nei curricula scolastici e nei programmi didattici e prevedendo la diffusione e reperibilità dei mezzi di prevenzione primaria e secondaria».
«Infine ribadiamo la necessità di contrastare lo stigma sociale: proprio per questo riteniamo opportuno che nella legge sia specificato che l’HIV non può essere in nessuno caso motivo di discriminazione», concludono.