Il popolare conduttore ai microfoni di Sanità Informazione parla del suo rapporto con la salute ed i camici bianchi: «Non sono ipocondriaco, ma sto attento ai segnali». Il racconto di quando donò il midollo osseo e la sua opinione sulla corretta informazione: «Tutti cerchiamo sul web, ma poi ci affidiamo ad un bravo medico»
Sicuri, disinvolti e sorridenti davanti alle telecamere. Ma quando si ritrovano davanti al medico, i personaggi noti, che pazienti sono? Lo abbiamo chiesto a Fabrizio Frizzi, uno dei volti più popolari della televisione italiana, intercettato tra il pubblico dell’incontro al Roma Medical Laser Center dal titolo “Prevenzione e trattamento nelle patologie da sovraccarico degli arti inferiori”.
L’appuntamento di carattere divulgativo/informativo ha visto gli interventi del direttore scientifico del Medical Laser Center, il professor Pier Francesco Parra, il professor Ezio Adriani (specialista in Ortopedia e Traumatologia); il professor Oreste Moreschini (specialista in Ortopedia e Traumatologia all’Università di Roma La Sapienza) e il dottor Michele Simone Boccaleria (specialista in Ortopedia e Traumatologia). In platea tanti altri volti noti, tra i quali l’attore e regista Gigi Proietti, la giornalista Simonetta Martone e lo sportivo Daniele Masala, campione olimpico e mondiale nel Pentathlon negli anni ’80, che ha portato anche la sua testimonianza, dando pratici consigli su come “gestire” l’attività fisica anche a livello amatoriale.
Che paziente è Fabrizio Frizzi?
«Sarebbe facile fare la battuta un paziente impaziente, invece no, sono un paziente che quando c’è bisogno si mette a disposizione di chi opera per aggiustare le cose, anche perché sarebbe stupido comportarsi diversamente. Mi piace sapere quali attività svolge il medico, colui che mi sta curando, perché è bello che si crei una complicità e soprattutto si sappia dove si sta andando per condividere anche coi pensieri il percorso e poi insomma quando c’è poi da rimettersi in sesto bisogna anche fare le classiche riabilitazioni, queste cose qua».
“Un paziente impaziente” che chiede di poter contare su professionisti correttamente formati e aggiornati e vuole essere sempre informato sulle modalità d’intervento?
«Ho sempre voluto sapere che cosa si stava facendo, anche quando ho donato il midollo osseo ho voluto sapere tutta la procedura perché così come nel mio lavoro si improvvisa ma solo su un canovaccio sicuro, quando metti in gioco la salute devi sempre sapere dove stai andando quindi non delego e non pratico scorciatoie, voglio sapere perché insomma sono cose sulle quali non c’è da scherzare».
Qual è il suo rapporto con la salute?
«Con l’età mi trascuro di meno e credo che sia normale perché alla vita dopo ogni giorno che passa ci si tiene di più. Forse sono un po’ ipocondriaco, ma non tanto per me, quanto per i miei affetti: ho una bambina piccola, vorrei allungare un po’ il periodo e quindi quando sento segnali curiosi non li trascuro ecco. Forse più che ipocondriaco sono molto attento ai segnali…».
Lei ha avuto problemi alle ginocchia, incontri di questo genere aiutano?
«Le ginocchia mi hanno già dato delle belle soddisfazioni, entrambe operate quindi adesso per il momento vanno bene, riesco anche a correre, sia pure come diceva prima Daniele Masala, a modo mio, quindi senza cercare prestazioni sportive ma per tenersi in forma, bruciare un po’ di grassi e anche svagarsi perché effettivamente poi fare sport in maniera equilibrata fa bene anche alla testa, ti libera e ti condiziona positivamente».
Che importanza dà alla corretta informazione sui temi medici?
«La corretta informazione sarebbe importante su tutti i temi. Sui temi medici è importantissima perché quando serve devi sapere più o meno dove andare anche se poi nei momenti delicati forse la lucidità può anche mancare. Ad ogni modo avere la possibilità di puntellare le proprie decisioni sulla conoscenza sarebbe meglio».
E tra un consulto medico e una ricerca sul web cosa preferisce?
«Avere un bravo medico di fiducia del quale fidarsi è la cosa migliore. È ovvio che tutti quanti noi quando abbiamo dei dubbi o dei pensieri andiamo sui motori di ricerca per farci un’idea anche se sappiamo che possiamo trovare delle informazioni “a senso unico”. C’è molto materiale, spesso c’è da diventare matti per cercare quello che pensiamo possa esserci utile. Per qualcuno può essere, persino, un passatempo. Però, in definitiva, avere un bravo medico col quale confrontarsi è fondamentale perché comunque ti guida».