Oggi verrà ufficializzato il via libera da parte dell’Agenzia italiana del farmaco alle prescrizioni dell’antivirale Paxlovid da parte dei medici di famiglia
Oggi verrà ufficializzato il via libera da parte dell’Agenzia italiana del farmaco alle prescrizioni dell’antivirale Paxlovid da parte dei medici di famiglia. Nelle prossime ore è attesa infatti l’approvazione del nuovo piano terapeutico da parte della Commissione tecnico scientifica (Cts) dell’Aifa: al medico di famiglia verranno date le istruzioni che gli consentiranno di prescrivere in modo appropriato il farmaco della Pfizer.
Per il momento infatti sarà questo l’unico antivirale contro Covid-19 che i medici di famiglia potranno prescrivere. «Probabilmente perché è la molecola su cui ci sono più dati», dice Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di famiglia (Fimmg). «In seguito probabilmente verranno inclusi anche altri antivirali. Dall’Aifa – aggiunge – mi hanno detto che sarà un processo graduale che probabilmente inizierà subito dopo Pasqua».
Gli antivirali verranno prescritti dal medico di famiglia agli adulti colpiti dal Covid-19, che non necessitano di ossigenoterapia supplementare e che sono ad elevato rischio di progressione della malattia severa. In questo modo la terapia dovrebbe impedire l’ospedalizzazione dei pazienti. «Il ruolo dei medici di famiglia si può rivelare determinante», commenta Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale (Simg), il quale sottolinea che la decisione dell’Aifa è stata presa in concerto proprio con i medici di famiglia. «I pazienti vulnerabili, fragili, anziani e i soggetti a rischio sono ben noti ai loro medici di medicina generale – continua – e grazie al loro intervento saranno trattati immediatamente a casa senza alcuna trafila burocratica ed inutili dannose attese».
E’ invece preoccupato per le possibili lungaggini burocratiche Scotti della Fimmg. «Se l’obiettivo è quello di semplificare la somministrazione di molecole, al momento solo il Paxlovid, sarebbe allora opportuno che i medici non vengano sommersi da pratiche infinite da compilare per ogni prescrizione», auspica Scotti. «Il mio timore – continua – è che i medici di famiglia siano costretti a compilare fascicoli di 20-30 pagine, sottraendo tempo prezioso alle visite ai pazienti. Il rischio è anche quello di scoraggiare la prescrizione di questi antivirali». Scotti ha espresso già le sue perplessità all’Aifa riguardo al possibile risvolto. «Spero che le mie richieste vengano accolte per evitare che i medici di medicina generale soffochino nella burocrazia», sottolinea.
Che i medici di famiglia debbano però essere adeguatamente formati e informati su come, quando e a chi prescrivere gli antivirali contro Covid-19 è indubbio. «Nel giro di poche ore – assicura Cricelli – provvederemo a distribuire un’informazione approfondita e capillare a tutti i MMG italiani attraverso strumenti di informazione e formazione, video tutorial ed implementazione nelle cartelle cliniche di tutte le soluzioni che garantiscano una prescrizione appropriata e rigorosa a tutti i pazienti che debbano ricevere i farmaci antivirali».
È infatti fondamentale che i medici di famiglia siano ben informati su quali siano le prescrizioni di Paxlovid. «In particolare sulle interazioni di questa molecola con eventuali altri farmaci che assumono i pazienti», specifica Scotti. I medici di famiglia comunque non sono preoccupati di eventuali errori. «I nostri sistemi permettono già di fare un’ottima stratificazione e selezione dei pazienti per cui la terapia antivirale sarebbe indicata in caso di infezione Covid-19», aggiunge Scotti.
Dare ai medici di famiglia la possibilità di prescrivere gli antivirali consentirà a molti più pazienti di accedere a un trattamento che può rivelarsi «salva-vita» o che comunque può risparmiarli un ricovero in ospedale. In effetti, fino ad oggi gli antivirali sono stati ampiamente sottoutilizzati. Basta dare un’occhiata ai dati: dal 4 febbraio ad oggi sono stati usati 6.822 cicli di Paxlovid su 600.000 cicli. Nonostante i dati sull’efficacia siano davvero importanti: 89% nella riduzione di ospedalizzazione e morte. «Il motivo per cui probabilmente si è atteso tanto prima di dare ai medici di famiglia la possibilità di prescrivere l’antivirale è a causa del costo elevato che si aggira intorno ai 600 euro», dice Cricelli. «Ora abbiamo a disposizione circa 100mila dosi e altre 50mila sono in arrivo. Sono convinto che dare ai medici di famiglia la possibilità di prescrivere questi farmaci consentirà di salvare numerose vite», conclude.
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