Lavoro e Professioni 21 Aprile 2017 12:39

Gli 83 anni dell’Iss: Rita Levi Montalcini ed Enrico Fermi padroni di casa del nuovo Museo

Due giorni di eventi per festeggiare quasi un secolo di studi e ricerche per la sanità pubblica. L’Istituto Superiore di Sanità celebra la ricorrenza con l’inaugurazione del primo Museo dedicato alla sanità pubblica. A tagliare il nastro con il Presidente dell’Istituto Walter Ricciardi, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin

Gli 83 anni dell’Iss: Rita Levi Montalcini ed Enrico Fermi padroni di casa del nuovo Museo

Rita Levi Montalcini e Enrico Fermi ‘in persona’ accompagneranno i visitatori per i corridoi del Museo dell’Istituto Superiore di Sanità, il primo interamente dedicato alla sanità pubblica in Italia, inaugurato in occasione degli ottantatre anni di attività dell’ente. Poco meno di un secolo dedicato alla ricerca e alla salute che l’Istituto Superiore di Sanità, il più antico e il più grande Istituto di sanità pubblica in Europa, ha festeggiato nella due giorni dedicata, durante la quale, a fare gli onori di casa, il Presidente dell’Istituto, Walter Ricciardi: «Questo anniversario cade al termine di un processo di riorganizzazione che ci fa guardare al futuro» ha commentato. A fargli eco Angelo Del Favero, Direttore Generale dell’Iss: «Celebriamo questo compleanno per guardare all’Istituto come a uno strumento che promuova insieme sostenibilità e qualità del sistema pubblico di cure, nonostante i differenti contesti geografici e economici esistenti nel nostro Paese».

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La ricorrenza si è conclusa con la presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che, insieme al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e al Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, ha tagliato il nastro del Museo dell’Istituto, dove, appunto, a fare da ‘ciceroni’, niente di meno che i premi Nobel alla Scienza: Rita Levi Montalcini, neurobiologa e ricercatrice, il fisico quantistico Enrico Fermi, il biochimico Daniel Bovet e il farmacologo Ernst Chain. I famosi scienziati, riprodotti virtualmente sugli schermi digitali del museo, con movenze e voci fedelissime agli originali, guideranno gli ospiti attraverso il percorso interattivo ed esperienziale, che sfrutta le più recenti tecnologie digitali per spiegare con linguaggio comprensibile a tutti, il valore della ricerca scientifica e dei suoi frutti.

«Un museo che abbiamo fortemente voluto fin dal primo momento in cui sono arrivato quì – prosegue il Presidente Ricciardi in esclusiva per Sanità Informazione -. All’Istituto ho trovato un patrimonio di esperienze, di storie, di persone eccezionali, che andava valorizzate e soprattutto ‘sfruttate’ per il bene comune». Il museo è all’insegna della storia, precisa Ricciardi «ma non per questo l’esposizione è statica. Infatti la mostra è estremamente dinamica e vuole essere rivolta soprattutto ai giovani, alle prossime generazioni con l’obiettivo di farle divertire ma allo stesso dandogli la possibilità di imparare».

Sarà un Museo aperto a tutti i cittadini e con un’attenzione particolare alle scuole: insegnanti e allievi entreranno nel mondo scientifico attraverso modalità multisensoriali che impegnano l’apparato uditivo e visivo. I visitatori potranno osservare, per esempio, il video storico nel quale si mostra la lotta contro la malaria, i modelli di insetti e zanzare in una teca e verrà riprodotta, azionando una macchina a vapore, l’erogazione del DDT, mentre sarà possibile ascoltare il ronzio delle zanzare. Nel viaggio al Museo tra passato e futuro, sarà possibile, inoltre, ammirare e sfogliare elettronicamente il Fondo dei libri rari e di pregio dell’ISS, costituito da oltre mille esemplari di libri antichi a stampa pubblicati fra il 1504 e il 1830 in cui si distinguono tre manoscritti, 104 cinquecentine, 162 seicentine, 814 settecentine, 73 volumi dell’Ottocento. Della collezione fa parte anche la serie di 17 disegni anatomici realizzati da Antonio Canova acquistati dall’Istituto nel 1943. L’89% dei libri è edito in lingua italiana e latina, il 10% in francese e 1% in altre lingue.

Il percorso è diviso in quattro sezioni: la prima è dedicata alla genesi dell’edificio dell’Istituto Superiore di Sanità, la seconda è stata costruita per parlare degli strumenti, dei laboratori, delle persone, la terza celebra il Fondo Libri Rari della biblioteca dell’ISS; la quarta, dedicata specificamente all’attività di divulgazione, è dedicata a tematiche attuali e a progetti scientifici. «L’ultima sezione è invece riservata a progetti divulgativi – spiega Ricciardi – dove useremo modalità innovative per parlare di scienza. Da qui partiranno, per esempio, mostre itineranti nel Paese dedicate ai temi più importanti ed attuali di sanità pubblica e ai progressi della medicina. Mai come oggi, infatti, cittadini consapevoli possono contribuire attraverso i propri comportamenti a tutelare la salute pubblica e i successi ottenuti grazie ai frutti della ricerca. Vogliamo assolutamente risalire la classifica dei paesi con maggiori competenze diffuse in tema di salute, in cui oggi l’Italia occupa il penultimo posto. Il Museo dell’ISS e le iniziative culturali collegate sono il nostro concreto contributo».

Il Museo ha sede presso la storica sala del Giardino d’Inverno dell’Istituto Superiore di Sanità. Progettato e realizzato in collaborazione con Palazzo della Salute secondo i principi che hanno ispirato nel 2015 la realizzazione del MUSME (Museo della Storia della Medicina di Padova). Sarà possibile visitare il Museo dell’ISS solamente su prenotazione scrivendo a: museo@iss.it

 

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