Marino (Unindustria Lazio): «L’accordo tra Ministero della Salute e Regioni è quasi concluso. Presto i cittadini avranno un accesso più rapido alle prestazioni. Ora, il Governo offra un ruolo attivo agli ambulatori specialistici privati-accreditati nella realizzazione del PNRR»
Acquistare prestazioni sanitarie da strutture private accreditate per snellire le liste di attesa. È questo il fulcro di un accordo tra Ministero della Salute e Regioni che presto si trasformerà in azioni concrete. «Il primo passo per la stipula di questa intesa – spiega Luca Marino, vicepresidente della sezione Sanità di Unindustria Lazio – è stata la realizzazione di un elenco di quali e quante prestazioni sanitarie le strutture private accreditate di tutta Italia saranno in grado di offrire, in base alle disponibilità di ognuna, nei prossimi mesi. Successivamente, il Ministero, in base ai ritardi monitorati, ha stabilito la tipologia e la quantità di prestazioni da acquistare, servizi di cui – assicura Marino – i cittadini italiani potranno usufruire molto presto».
Le strutture private accreditate di specialistica ambulatoriale sparse sul territorio italiano, dal nord al sud della penisola, sono oltre 3 mila. «Questi due anni di pandemia hanno ben evidenziato l’enorme valore che queste realtà hanno per il buon funzionamento del Sistema Sanitario Nazionale e per la salute dei cittadini – aggiunge il vicepresidente della sezione Sanità di Unindustria Lazio -. Mentre gli ospedali venivano presi d’assalto per la gestione dell’emergenza sanitaria in corso e i reparti ordinari convertiti in unità Covid, gli ambulatori privati sono state le uniche realtà che hanno potuto garantire una continuità nell’erogazione delle cure primarie, in ambito di prevenzione e diagnosi precoce».
Gli ambulatori specialistici sono stati tra i presidi fondamentali che hanno offerto un’assistenza sanitaria di prossimità e vicinanza, due valori su cui punta anche la Missione 6 del PNRR. «Le strutture del privato accreditato, ed in particolare gli ambulatori che erogano prestazioni specialistiche, dovrebbero avere un ruolo attivo e centrale nella realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – spiega Marino -. Investire su prevenzione e diagnosi precoce significa creare un sostanzioso risparmio futuro per il SSN. E che i nostri ambulatori siano in grado di intervenire su questi due piani, fondamentali per la salute dei cittadini, lo hanno ben dimostrato negli ultimi 24 mesi. Senza il supporto del privato-convenzionato -conclude Marino – le liste di attesa sarebbero diventate irrimediabilmente più lunghe».
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