Gli uomini giovani che hanno rapporti sessuali con altri uomini potrebbero essere più a rischio perché il vaiolo delle scimmie si trasmette più facilmente tramite i rapporti anali
Giovani e uomini che hanno rapporti con altri uomini. Sembra essere questo il profilo delle recenti vittime del vaiolo delle scimmie. Proprio per questi le autorità sanitarie del Regno Unito stanno «indagando attivamente» i luoghi visitati da sei uomini omosessuali e bisessuali che sono risultati positivi la scorsa settimana. Bar, club e saune sono i luoghi sotto monitoraggio.
Sei dei nove casi confermati nel Regno Unito sono uomini che hanno rapporti sessuali con uomini e questo, secondo le autorità sanitarie britanniche, sarebbe «altamente indicativo di una diffusione nelle reti sessuali». Un modello simile sta emergendo anche in Europa, dove sette uomini omosessuali e bisessuali sono risultati positivi in Spagna. Mentre in Portogallo si parla di nove uomini «per lo più giovani». Non si conosce per motivi legati alla privacy l’orientamento sessuale del primo e unico caso attualmente intercettato in Italia.
L’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA) ha lanciato un appello diretto agli uomini affinché siano vigili nel riconoscere tempestivamente eventuali nuove eruzioni cutanee sul viso o sui genitali. Gli esperti temono che i casi noti siano la punta dell’iceberg perché la maggior parte dei pazienti non è collegata tra loro. Questo, secondo gli esperti, suggerirebbe una diffusione piuttosto ampia.
Secondo gli esperti, la trasmissione del vaiolo delle scimmie può avvenire attraverso scambi di fluidi corporei. È quello che succede nei rapporti sessuali. Ma nei rapporti anali il rischio di lacerazioni delle mucose è più alto. Anche nel caso dell’HIV i rapporti sessuali anali sono quelli più a rischio di trasmissione. Tuttavia, il contagio da uomo a uomo può avvenire anche tramite goccioline e con gli indumenti contaminati. La preoccupazione per le infezioni che si diffondono attraverso il contatto sessuale è stata segnalata anche dall’Organizzazione mondiale della sanità. «Stiamo assistendo a una trasmissione tra uomini che fanno sesso con uomini», ha detto Ibrahima Soce Fall, vicedirettore generale per la risposta alle emergenze presso l’OMS. I Centers for Disease Control (CDC) degli Stati Uniti hanno espresso preoccupazioni simili.
Per quanto riguarda l’età «giovane» dei pazienti positivi al vaiolo delle scimmie potrebbe esserci un’altra spiegazione che va al di là dell’orientamento sessuale. Dopo il 1981 non è stata più prevista la vaccinazione contro il vaiolo umano, che pare fornire un certo livello di protezione anche contro l’attuale virus emergente. Per i più giovani, dunque, c’è un rischio più alto di contrarre il vaiolo delle scimmie per mancanza di protezione.
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