I casi di vaiolo delle scimmie nel mondo sono in aumento. Si ipotizzano ipermutazioni che possono aver reso il virus più contagioso. I paesi europei iniziano a difendersi
Il numeri di caso di vaiolo delle scimmie sta aumentando rapidamente nel più grande focolaio che ci sia mai stato al di fuori dell’Africa Centrale e Occidentale, dove il virus è endemico. Secondo un elenco di report compilato da Moritz Kraemer dell’Università di Oxford, John Brownstein del Boston Children’s Hospital del Massachusetts e dei loro colleghi, sarebbero stati confermati 172 casi in Nord e Sud America, Australia, Medio Oriente, Nord Africa e in tutta Europa. Queste stesse regioni hanno anche un totale di 87 casi sospetti di vaiolo delle scimmie e 27 persone sono attualmente ricoverate in ospedale con l’infezione.
Al 23 maggio, il Regno Unito aveva registrato 57 casi di virus e sembra essere uno dei paesi più colpiti finora. Nessun decesso è stato segnalato in nessuna parte del mondo, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). In passato, i focolai al di fuori dell’Africa sono stati solitamente collegati a viaggi nelle regioni endemiche del continente. Un piccolo focolaio del 2021 nel Regno Unito si è verificato dopo che qualcuno ha viaggiato dalla Nigeria a Manchester. Nel 2003, il vaiolo delle scimmie ha fatto il suo ingresso negli Stati Uniti dopo che animali esotici, inclusi topi e scoiattoli, sono stati importati dal Ghana. Si pensa che questi animali abbiano trasmesso il virus del vaiolo delle scimmie all’uomo.
L’attuale focolaio è insolito in quanto le infezioni sembrano diffondersi principalmente tra gli esseri umani senza collegamenti recenti con le regioni colpite dell’Africa, suggerendo che il virus si sta trasmettendo inosservato nella comunità. Questa è la prima volta che in Europa vengono segnalati casi senza legami con viaggi, secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC). I timori sono stati alimentati dai risultati dell’analisi dei primi pazienti malati, i quali suggeriscono che il virus si è evoluto «molto più» del previsto. Gli scienziati portoghesi hanno avvertito che un «salto evolutivo» – come quello che è successo con Covid – potrebbe aver creato un «virus ipermutato».
Il vaiolo delle scimmie è generalmente lieve, con la maggior parte dei casi che si risolvono entro poche settimane senza alcun trattamento. Bollettini di organizzazioni come l’OMS, i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) e l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (UKHSA) indicano che i paesi stanno cercando attivamente l’infezione, il che probabilmente può spiegare l’identificazione di casi che altrimenti sarebbero passati inosservati. Tuttavia, si prevede che i casi di vaiolo delle scimmie aumenteranno, almeno in Europa, nei prossimi mesi.
«Entriamo nella stagione estiva, con raduni di massa, festival e feste, e temo che la trasmissione possa accelerare, poiché i casi attualmente rilevati sono tra quelli che praticano attività sessuale e i sintomi non sono familiari a molti», dichiara il direttore regionale dell’OMS per l’Europa, Hans Kluge. I primi sintomi includono febbre, mal di testa e dolori muscolari, a volte seguiti da un’eruzione cutanea simile alla varicella che provoca croste. Il vaiolo delle scimmie non è considerato un’infezione a trasmissione sessuale, ma può diffondersi tramite il contatto pelle a pelle o condividendo il letto con una persona infetta.
Nel Regno Unito, i primi casi sono stati in gran parte osservati in uomini che hanno rapporti sessuali con uomini. «Raccomandiamo a chiunque abbia cambiamenti regolari nei partner sessuali o abbia uno stretto contatto con persone che non conoscono, di farsi avanti nel caso sviluppi un’eruzione cutanea», ha detto alla BBC Susan Hopkink dell’UKHSA. Nel Regno Unito si consiglia ai contatti stretti delle persone infette dal vaiolo delle scimmie di isolarsi per 21 giorni. Ai contatti, inoltre, viene offerto un vaccino contro il vaiolo, che è efficace all’85% nel prevenire l’infezione. Nel Regno Unito si stima siano state somministrate 1000 dosi di vaccino e che ne siano rimaste solo 3500 da somministrare.
Il Belgio ha anche imposto a coloro che risultano positivi al vaiolo delle scimmie di isolarsi per 21 giorni. Anche negli Stati Uniti, il CDC consiglia alle persone con vaiolo delle scimmie di stare in isolamento. In Francia l’Autorità nazionale per la salute (Has) ha annunciato una strategia di vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie, dopo che tre casi di infezione sono stati rilevati nel Paese. Il programma di immunizzazione è rivolto agli adulti a rischio di esposizione al «virus del monkeypox», compresi gli operatori sanitari. In Europa, l’ECDC ha esortato i paesi a preparare strategie di controllo delle infezioni, come aumentare la tracciabilità dei contatti e la preparazione dei vaccini.
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