Protocollo d’intesa sottoscritto da Regione Lombardia e Ufficio Scolastico Regionale per rendere più capillare il servizio sul territorio e permettere ai pazienti studenti di seguire il percorso formativo e mantenere la relazione con la scuola di appartenenza, agevolando il reinserimento al termine del ricovero o della malattia
Quando una malattia o un infortunio costringono un ragazzo ad assentarsi da scuola per mesi mettono a rischio non solo la sua istruzione, ma anche la sua stabilità emotiva. Per questo il protocollo d’intesa sottoscritto tra Regione Lombardia e Ufficio Scolastico Regionale (Usr) per garantire il servizio di Scuola in Ospedale e di istruzione domiciliare approvato nei giorni scorsi dalla Giunta rappresenta un importante conquista per alunni, genitori e sistema scolastico.
Il protocollo approvato dalla Giunta su proposta della vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti con l’assessore all’Istruzione, Fabrizio Sala, ha una durata triennale e l’obiettivo di promuovere una maggiore sinergia tra scuole e strutture sanitarie in modo da rendere il servizio, attivo in Lombardia già dal 2012, più funzionale con una rete di scuole in ospedale più capillare in modo da superare anche le disparità che esistono tra differenti realtà locali.
Ad oggi sono 27 gli ospedali che garantiscono la scuola di primo e secondo grado agli alunni ricoverati, compresi gli esami di Stato per conseguire il diploma di terza media e maturità. «I giovani sono al centro dell’azione sanitaria ed educativa – ha spiegato Letizia Moratti –, non sono visti solo come pazienti o alunni, ma considerati in modo globale e condiviso tra tutti gli operatori con cui sono in contatto. Questa iniziativa rappresenta dunque un passo avanti per garantire loro un’istruzione qualificata anche in un momento di fragilità».
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