Salute, benessere e prevenzione
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Il melanoma nella popolazione italiana è il secondo tumore per frequenza tra gli uomini under 50 anni e il terzo tra le donne della stessa età. Pur essendo molto aggressivo, se diagnosticato in fase iniziale, può essere curato. La regola dell’ABCDE: ecco quando bisogna allarmarsi
Con l’arrivo dell’estate bisogna fare massima attenzione all’esposizione dei raggi Uv. Soprattutto, quando sul nostro corpo sono presenti i “nei” che vanno controllati periodicamente attraverso una mappatura diagnostica in modo da evitare che degenerino in gravi patologie.
«Oggi è fondamentale la prevenzione – dichiara il Professore Francesco D’Andrea, Presidente Sicpre e direttore del dipartimento di chirurgia plastica della Federico II -. Soprattutto per ciò che concerne i melanomi che presi in tempo e tenuti sotto controllo possono essere curati. L’asportazione precoce di un melanoma rappresenta il metodo principale di cura della patologia. Pertanto, è importante un approccio multidisciplinare che veda coinvolti il dermatologo, il chirurgo plastico e l’anatomia patologica per essere il più tempestivi possibile. La chirurgia plastica ha un ruolo importante anche nelle forme di melanomi più avanzate, attraverso lo studio del linfonodo sentinella e le asportazioni più radicali, in affiancamento alla moderna oncologia basata sull’ immunoterapia».
«Con l’estate ritorna una maggiore esposizione della pelle ai UV – spiega la dermatologa Mirella D’Andrea – . E’ più facile notare sulla nostra cute nei o lesioni pigmentarie che durante l’inverno erano rimasti nascosti o che non ricordavamo avessero quel tipo di caratteristiche morfologiche».
Una situazione da non sottovalutare: è bene far controllare quelle anomalie della pelle perché la prevenzione, in questo come in molti altri casi, può fare la differenza. «Il melanoma – aggiunge la dott.ssa D’Andrea – nella popolazione italiana è il secondo tumore per frequenza tra gli uomini under 50 anni e il terzo tra le donne della stessa età. È un tumore, che origina dalla trasformazione dei melanociti, le cellule che producono melanina, il pigmento che determina la colorazione della pelle. Può insorgere su cute sana o su nevi preesistenti. Pur essendo molto aggressivo, se diagnosticato in fase iniziale, può essere curato».
Quando ci si accorge di un cambiamento improvviso, della forma, e/o nel colore, è, quindi, importantissimo rivolgersi ad uno specialista dermatologo, la diagnosi precoce è la prima arma che abbiamo a disposizione contro i melanomi.
Bisogna allarmarsi se un neo non rispetta la regola dell’ABCDE, cioè:
* A -simmetria;
* B-ordi irregolari;
* C-olore disomogeneo;
* D-imensione;
* E-voluzione in breve periodo (qualche settimana o mese).
Questi sono i parametri più importanti da tenere sotto controllo. Una variazione di colore che diventa più scuro, un’alterazione dei bordi che diventano irregolari o una forma che diventa asimmetrica devono destare attenzione, soprattutto se associati alla variazione di dimensione. In tutti questi casi è opportuno consultare il dermatologo di fiducia. «Bisogna evitare l’esposizione solare intermittente ed intensa – conclude la dermatologa -. Utilizzare un filtro solare con fattore di protezione 50+ su tutta la superficie corporea, evitare l’esposizione solare durante le ore centrali della giornata e effettuare un controllo dei nei mediante dermatoscopia (esame semplice e indolore) almeno una volta l’anno”.
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