Per la prima volta gli esperti mondiali sulla ricerca dell’inositolo (EGOI) partecipano al congresso congiunto della Società Italiana di Fitoterapia e Integratori Ostetricia e Ginecologia (SIFIOG) e l’International Society of Dietary Supplements and Phytotherapy (ISDSP). Molte patologie ostetrico-ginecologiche richiedono, ormai, un approccio integrato
Integratori e terapie complementari in gravidanza e di supporto alla fertilità, l’importanza di una dieta sana nelle pazienti obesi, menopausa, sindrome dell’ovaio policistico, fibroma uterino e infezioni urogenitali: ecco alcuni dei temi al centro del Congresso congiunto (ISDSP – EGOI – SIFIOG) “Alliance for woman’s Health: from scientific evidence to disclosure”, in corso a Roma, presso il centro Frentani, dal 10 all’11 giugno. Per la prima volta, infatti, gli esperti mondiali sulla ricerca dell’inositolo (EGOI) hanno partecipato al congresso congiunto della Società Italiana di Fitoterapia e Integratori Ostetricia e Ginecologia (SIFIOG) e dell’International Society of Dietary Supplements and Phytotherapy (ISDSP). «Molte patologie ostetrico-ginecologiche – spiega il professore Emilio Piccione, presidente del “Alliance for woman’s Health” – richiedono ormai un approccio integrato di conoscenze per avere soluzioni terapeutiche migliori alle problematiche dell’universo femminile»
Negli ultimi anni i temi legati alla salute della donna e alla sua tutela sono sempre più al centro dell’attenzione sia del mondo scientifico, che della società civile. «La salute della donna – dice Fabio Facchinetti, che presiede il Congresso “Alliance for woman’s Health” con il profossor Piccione – è senza dubbio prioritaria nel Servizio Sanitario Nazionale, ma sarebbe necessario porre più attenzione sugli interventi a contrasto della denatalità. In questo contesto, il medico deve avere la capacità di informare in modo corretto circa il declino della fertilità spontanea con l’età e non rappresentare le procedure di fecondazione in vitro, ultima spiaggia in questi casi, come la risoluzione, perché il risultato pieno, ovvero “bambino in braccio”, viene raggiunto in una minoranza dei casi. I ginecologi – continua l’ordinario di Modena e Reggio Emilia – devono occuparsi a “tutto tondo” della salute femminile, consigliando screening, facendo counseling, confrontandosi con altri specialisti, come endocrinologi e dermatologi, ed utilizzando farmaci, integratori e trattamenti complementari, come agopuntura e terapie fisiche, sfruttando le potenzialità di ogni singolo intervento».
Le malattie e disturbi delle donne tuttora sottovalutate sono ancora tante. Secondo il ginecologo Fabio Facchinetti, oltre l’endometriosi, di cui in questi anni si sta discutendo in modo più approfondito, si parla ancora troppo poco del disturbo disforico premestruale. «Una condizione – continua lo specialista – che mette a repentaglio non solo la salute, ma è spesso distruttiva dei rapporti familiari e sociali. Per questo, è necessario che il ginecologo sappia riconoscerla, non basandosi solo sulla denuncia delle donne che, ritenendola intrinseca alla condizione femminile, tendono a sminuirne le conseguenze».
Accrescere le conoscenze sulle informazioni cliniche, fornire linee guida e protocolli di ricerca nell’ambito della ginecologia e dell’ostetricia sono gli obiettivi primari del Congresso SIFIOG – giunto nel 2022 al suo decimo appuntamento – e che in questi anni ha portato alla nascita di una nuova associazione: l’International Society of Dietary Supplements and Phytotherapy (ISDSP). La ISDSP riunisce specialisti con l’intento di promuovere collaborazioni interdisciplinari e proporre le linee guida sull’uso corretto di Integratori e Fitoterapici nella dieta giornaliera e nella pratica clinica. Tra i maggiori esperti al mondo, come riporta il sito Expertscape, l’organizzazione internazionale votata al ranking di specialisti e strutture nazionali d’eccellenza a livello globale per garantire ai pazienti un più facile accesso alla ricerca e alle cure, c’è il professor Vittorio Unfer, autore di centinaia pubblicazioni e abstract su periodici nazionali ed internazionali sulla ricerca legata a questa molecola.
«L’inositolo – spiega Vittorio Unfer – non è una vitamina, anche se spesso è riconosciuta come vitamina B7, perché, a differenza di queste, l’organismo è in grado di sintetizzarlo in quantità sufficiente, per cui ricade nella classe delle pseudovitamine. È efficace nella cura dell’ovaio policistico nel 70% dei casi. Indurre l’ovulazione in 7 pazienti su 10 – sottolinea lo specialista – non significa guarirle, poiché la policistosi ovarica deriva da una predisposizione genetica, ma permette a donne di essere fertili nel momento in cui effettuano la cura. Trattamento dal quale è possibile trarre ottimi risultati anche in soli due mesi di somministrazione. I successi ottenuti, attraverso il myo-inositolo, potrebbero rappresentare anche una nuova speranza alla PMA. Non è la soluzione, ma può esserlo nei casi in cui l’infertilità sia causata da un’anovulazione».
Alleanza e divulgazione sono, dunque, le due parole d’ordine del Congresso congiunto “Alliance for woman’s Health: from scientific evidence to disclosure”. «L’alleanza è quella che deve esserci tra i diversi specialisti che, alleandosi appunto, possono offrire un approccio multidisciplinare e assicurare alla donna la miglior cura possibile – sottolinea il professore Emilio Piccione -. La divulgazione, invece, è l’obiettivo con cui si promuovono eventi come questo. Esperti di tutto il mondo devono unire le loro conoscenze e, spiegandole in modo semplice e comprensibile, possono raggiungere quante più persone possibile, sensibilizzando le donne e – conclude il professore – educandole a prendersi cura di sé».
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