Al convegno alla Camera su “Tecnologie e Longevità” anche Valter Longo, inventore della dieta mimadigiuno: «Intervenendo su nutrizione e attività fisica grosso impatto su invecchiamento, ma big companies si oppongono». Per la neuroscienziata Antonella Santuccione Chadha occorre investire di più sulla ricerca sul cervello
L’invecchiamento della popolazione pone al centro dell’agenda politica e sanitaria il tema della longevità, che va affrontato sotto molteplici aspetti: quello della ricerca, quello dell’assistenza sanitaria e quello dell’invecchiamento attivo della popolazione. Lo ha ribadito anche l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha partecipato al convegno “Human Longevity + Exponential Technologies: Fresh policies for the human enhancement” che si è svolto alla Camera dei deputati.
Del resto, è ormai evidente che l’allungamento della vita media non sempre si accompagna a una buona qualità della vita. Su questo fronte, ricerca e sviluppo tecnologico sono fondamentali nel futuro e settori come la robotica, la sanità digitale, l’internet of bodies e l’intelligenza artificiale saranno sempre più cruciali.
«Il Movimento 5 stelle – ha spiegato l’ex premier – sta lavorando a un progetto sulla terza età. È necessario migliorare la qualità della vita degli anziani, di chi soffre la solitudine e l’isolamento e di chi ha difficoltà ad accedere alla comunicazione. La politica deve porsi il problema della qualità della vita e deve porsi questo problema globalmente, tenendo conto che anche qui si misurano le diseguaglianze. Ci sono fasce della popolazione privilegiate. I dati sulla decrescita della natalità e sul progressivo invecchiamento della popolazione, ha sottolineato infine, non possono non interrogare la politica».
Per Conte, alla luce dell’esperienza della pandemia, «dobbiamo guadagnare il miglioramento dei protocolli sanitari, soprattutto nella sanità territoriale. Ci sono tutta una serie di patologie che possono essere curate a casa, con grande risparmio per il SSN. Così come allo stesso tempo il sistema della ricerca deve essere finanziato a dovere nelle sue varie declinazioni».
Tra i relatori anche Valter Longo, professore di Biogerontologia e direttore del Longevity Institute della USC (University of Southern California) di Los Angeles, e direttore del Longevity and Cancer Program presso l’Istituto Fondazione di Oncologia Molecolare di Milano, uno dei centri più importanti per la ricerca in materia d’invecchiamento e di malattie correlate all’avanzamento dell’età e Antonella Santuccione Chadha, neuroscienziata, nonché co-fondatrice e CEO pro bono dell’organizzazione no-profit ‘Women’s Brain Project’, quindi Chief Medical Officer di Altoida, azienda pioniera nel settore della sanità digitale basata a Washington, DC.
«Oggi aspettiamo di avere la malattia e poi interveniamo – spiega il professor Valter Longo -. Bisogna agire sulla prevenzione: possiamo aver effetti enormi sull’invecchiamento semplicemente con la nutrizione e l’attività fisica. Purtroppo da questo punto di vista spesso si registra l’opposizione delle big companies, basti pensare che Italia si spendono 12 miliardi all’anno sul diabete. Basti pensare che con la dieta della longevità si può ottenere un aumento dell’aspettativa di vita di 13 anni. Ma anche con la vera dieta mediterranea, che ormai segue meno del 10% degli italiani, si possono raggiungere ottimi risultati. Con la giusta dieta si abbattono i costi sanitari, si riducono gli accessi in ospedale. Con sei cicli di dieta mimadigiuno si hanno grandi benefici per i diabetici. Bisogna assumere subito diecimila nutrizionisti: il costo di queste assunzioni verrebbe restituito entro 12 mesi».
«Nel pieno della quarta rivoluzione industriale è giusto che la politica lavori al tema della longevità, anche alla luce del trend demografico che vede la nostra popolazione invecchiare velocemente. Su questo bisogna guardare all’estero e alle buone pratiche in materia, come quella della Gran Bretagna che ha istituito un’Agenzia della longevità. Purtroppo – continua – l’estensione della vita media non è stata accompagnata da una adeguata qualità del vivere. Per questo è importante che le nuove conquiste della tecnologia, dall’intelligenza artificiale alla sanità digitale, siano accessibili a tutti» ha detto il deputato M5S Niccolò Invidia, promotore dell’evento.
«Il cervello si ammala come gli altri organi – ha detto Antonella Santuccione Chadha -. Stiamo educando la popolazione, la politica e gli scienziati affinché questo organo così sconosciuto diventi sempre più oggetto di ricerca. Non dimentichiamo che la maggior parte delle malattie della mente iniziano in età giovanile. I primi segni di schizofrenia si manifestano prima del primo segno psicotico. Bisogna mettere in atto misure preventive».
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