L’inadempienza potrebbe comportare ricadute assicurative. «Al di là dell’obbligo di legge, ogni medico deve formarsi per dare al cittadino il massimo della professionalità e delle competenze». Così Il segretario della Federazione degli ordini dei medici sull’ECM
Non un obbligo di legge, ma un dovere civico e morale. «Scritto nel nostro codice deontologico, nel DNA del medico». Descrive così l’ECM (Educazione continua in medicina) e la formazione professionale Roberto Monaco, Segretario Fnomceo e presidente del Consorzio Gestione Anagrafica Professioni Sanitarie (Co.Ge.A.P.S).
Secondo il presidente Co.Ge.A.P.S., la formazione continua è essenziale per una prestazione di qualità. «Ogni medico deve formarsi per dare al cittadino il massimo della professionalità e delle competenze» ha specificato Roberto Monaco ai nostri microfoni. Lo abbiamo incontrato a margine del convegno sulla medicina legale che si è svolto di recente in Sapienza. Protagonisti del dibattito illustri esponenti del mondo giuridico e medico legale.
La pandemia ha rivelato un estremo bisogno di investire nel personale sanitario e ha rinforzato l’importanza del capitale umano. Le competenze dei sanitari sono preziose e non possono essere trascurate, anzi «devono essere continuamente aggiornate. La medicina si aggiorna di continuo» ha ricordato Monaco. E non permette di rallentare o peggio fermarsi ma impone di cogliere gli insegnamenti delle esperienze passate per prepararsi ad eventuali emergenze future.
Il segretario della Federazione degli ordini dei medici si è detto convinto del fatto che l’obbligo formativo venga rispettato dalla maggior parte dei sanitari, anche se negli ultimi due anni sono stati impegnati in prima linea nella guerra al Sars-Cov-2. Per avere la certezza di essere in regola con l’obbligo ECM è sufficiente visionare la propria situazione sul sito o utilizzare la App del Co.Ge.A.P.S.
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La formazione è un obbligo di legge: chi non ha adempiuto all’aggiornamento professionale rischia azioni disciplinari. Possono andare dall’avvertimento alla multa passando per la sospensione fino ad arrivare alla radiazione dall’Albo. E non solo. L’inadempienza potrebbe comportare ricadute assicurative. Secondo un emendamento al decreto-legge per l’attuazione del Pnrr, la copertura delle polizze assicurative per il rischio professionale è condizionata all’assolvimento in misura non inferiore al 70 per cento dell’obbligo formativo dell’ultimo triennio in materia di formazione continua in medicina.
Sono gli ordini professionali a dover verificare la posizione dei professionisti e decidere quali azioni intraprendere per chi non risulta in regola con il numero di crediti ECM richiesti nel triennio dalla normativa vigente.
«Si sono gli ordini a dover controllare ed è corretto che questo avvenga – ha aggiunto il presidente Monaco -. Stiamo aspettando che i provider inseriscano tutti i crediti dell’anno. Al momento, non possiamo ancora dire quanti crediti mancano ai medici o quanti ne hanno. Senz’altro – ha sottolineato – seguiremo quello che dice la legge».
E in merito alla questione assicurativa, Monaco ha detto: «C’è contezza del triennio precedente ma c’è una legge nuova che è quella delle assicurazioni. Per questo, da una parte dobbiamo soppesare il fabbisogno formativo dei medici e dall’altra valutare e confrontarci con la nuova legge».
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