Si è celebrata a Roma la 17esima Giornata Nazionale per la lotta contro leucemie, linfomi e mieloma promossa dall’AIL. Il presidente Pino Toro: «Lavoriamo per promuovere la ricerca indipendente e per identificare i migliori standard diagnostici e terapeutici per le malattie ematologiche». Locatelli: «Ricerca fondamentale, risultati straordinari nella medicina di precisione»
Il gotha dell’oncoematologia italiana si è ritrovato a Palazzo Carpegna, sede dell’Accademia di San Luca, a Roma per celebrare la 17esima Giornata Nazionale per la lotta contro leucemie, linfomi e mieloma promossa dall’AIL – Associazione Italiana contro le leucemie-linfomi. Per i pazienti affetti da tumori del sangue (ogni anno 30mila le nuove diagnosi in Italia) le notizie sono incoraggianti: migliora l’aspettativa e la qualità di vita e la ricerca continua a fare progressi grazie anche alla medicina di precisione.
Concetti ribaditi dal professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, che a Sanità Informazione ha ricordato che «la ricerca si sta sempre più affermando come una strategia fondamentale per promuovere quelli che sono gli approcci di medicina di precisione che proprio in ambito oncoematologico trovano le migliori applicazioni e dei risultati straordinari. Ricordiamo che esiste oggi, ad esempio, per la leucemia acuta premielocitica la possibilità di guarire praticamente per tutti i pazienti senza un singolo milligrammo di chemioterapia».
La Giornata, sotto l’Alto patrocinio del Presidente della Repubblica, era stata preceduta dall’incontro dei vertici AIL con il Capo dello Stato Sergio Mattarella che, come ha sottolineato il presidente AIL Pino Toro, ha voluto ringraziare i 15mila volontari AIL per quello che hanno fatto durante la pandemia sottolineando il coraggio dei volontari che hanno fatto sì che nessun malato oncoematologico fosse lasciato solo nei momenti più difficili dell’emergenza Covid.
«Da oltre 50 anni AIL è impegnata ad affiancare i pazienti ematologici e le loro famiglie, sostenere la ricerca scientifica e favorire il progresso della conoscenza nel campo dei tumori del sangue – spiega Pino Toro, Presidente Nazionale AIL-. Nel tempo, grazie alla ricerca, le terapie sono diventate sempre più efficaci e mirate e ne arriveranno altre in un futuro prossimo. AIL finanzia costantemente la ricerca sulle leucemie, i linfomi, il mieloma e gli altri tumori del sangue in tutta Italia. Inoltre, sostiene la Fondazione GIMEMA Franco Mandelli (Gruppo Italiano Malattie EMatologiche dell’Adulto) che promuove la ricerca indipendente e lavora per identificare i migliori standard diagnostici e terapeutici per le malattie ematologiche e, grazie a borse di studio e contratti, contribuisce alla formazione e all’aggiornamento di medici, biologi, infermieri e tecnici di laboratorio. In un’ottica di condivisione AIL, attraverso il GIMEMA, ha scelto di cooperare con i centri di ricerca e di dare accesso ai dati delle ricerche; inoltre, opera in modo che i pazienti possano accedere a farmaci innovativi, attraverso la partecipazione a trial clinici. Tutto questo si traduce in un’alleanza virtuosa che porta a rendere disponibili terapie sempre più efficaci e che offrono anche una buona qualità di vita per il paziente».
Mielodisplasia, mieloma, leucemia mieloide, leucemia linfoblastica acuta, linfomi: gli ematologi hanno tracciato il quadro delle ultime novità in materia di cure. Molti progressi si sono avuti grazie all’immunoterapia, come per la leucemia linfoblastica acuta e per il linfoma. Le terapie che stanno arrivando sono sia immunoterapici sia anticorpi monoclonali bispecifici. Oltre alle CAR–T, in cui i linfociti T modificati nel loro recettore e dunque nelle loro capacità di riconoscere e proliferare in presenza di cellule neoplastiche.
Tra i professori intervenuti anche Renato Bassan, Direttore UO Ematologia ULSS3 Serenissima di Venezia – Ospedale dell’Angelo Mestre Venezia, Michele Cavo, Professore ordinario di Ematologia, Direttore dell’Istituto di Ematologia “Seràgnoli”, Fabio Ciceri, Presidente GITMO, Professore ordinario di Ematologia, Università Vita-Salute San Raffaele, Maurizio Martelli, Professore Ordinario Di Ematologia, Sapienza di Roma, Direttore UOC Ematologia Azienda Policlinico Umberto I di Roma, Fabrizio Pane, Professore Ordinario di Ematologia e Direttore U.O. di Ematologia e Trapianti di Cellule Staminali A.O.U. Federico II di Napoli, Maria Teresa Voso, Presidente Società Italiana di Ematologia Sperimentale (SIES) e Direttore U.O.S.D Diagnostica Avanzata Oncoematologia, Policlinico Tor Vergata di Roma, Ivan Cavicchi, Professore di sociologia delle organizzazioni sanitarie del Policlinico Tor Vergata, Anna Costantini, Direttore UOD Psiconcologia Azienda Ospedaliero Universitaria Sant’Andrea di Roma.
«Oggi ricordiamo che la battaglia contro i tumori del sangue può essere vinta e la stiamo vincendo – ricorda a Sanità Informazione l’ematologo Sergio Amadori, past president AIL -. Trenta anni fa le possibilità di guarigione, mettendo insieme tutti i tumori del sangue, viaggiavano intorno al 20-30% dei pazienti, oggi siamo arrivati al 70-80% dei pazienti. Questo ci dice che c’è stato un grande progresso della ricerca: lo sviluppo dei farmaci mirati, intelligenti, ha cambiato le carte. Oggi è possibile curare e guarire anche soggetti che venti anni fa erano considerati non curabili».
Il sostegno di AIL ai pazienti si è rinnovato anche nella Giornata nazionale: il 21 giugno è stato attivato dalle 8 alle 20 il Numero Verde AIL 800.22.65.24 gratuito e a disposizione di pazienti e familiari. Il Numero Verde AIL 800.22.65.24 è inoltre disponibile tutto l’anno, sempre gratuitamente, dal lunedì al venerdì dalle ore 15 alle 17 per offrire una consulenza personalizzata.
Tra le peculiarità di AIL il sostegno concreto alla ricerca con 114 progetti di ricerca in tutta Italia. «AIL con le sue 82 sezioni provinciali presenti su tutto il territorio italiano, supporta i numerosi centri di ematologia con premi e borse di studio destinati ai giovani ricercatori e con l’acquisto di strumentazioni innovative per garantire le attività di ricerca e di diagnostica avanzata; quest’ultima è fondamentale per la realizzazione dell’ottimizzazione del percorso terapeutico personalizzato del paziente. – sottolinea Giorgina Specchia, Professoressa di ematologia e componente Comitato scientifico AIL nazionale -. I giovani ricercatori oggi lavorano in squadre formate prevalentemente da biologi, biotecnologi, medici, bioinformatici e data manager. Negli ultimi anni AIL Nazionale e le sezioni locali sono riuscite a sostenere quasi un migliaio di ricercatori con grant e borse di studio».
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