Le Istituzioni sanitarie di tutto il mondo sono a lavoro per programmare l’era digitale della medicina. In Italia, la Fondazione Lilly ha elaborato una proposta strutturata in cinque progetti-chiave
Il futuro della medicina è digital: entro il 2025 il mercato mondiale della digital medicine sfiorerà i 3.800 milioni di dollari, +11,4% rispetto al 2019. Applicazioni, piattaforme, comprese quelle social, strumenti di telemedicina, permetteranno di promuovere stili di vita salutari e, soprattutto, di avvicinare chiunque in qualunque momento. Ed è per raggiugere questi obiettivi che le Istituzioni sanitarie di tutto il mondo, comprese quelle italiane, stanno lavorando alla programmazione di questa nuova era della medicina, al fine di elaborare un nuovo assetto regolatorio e organizzativo uniforme ed integrato.
A supportare l’impegno dell’Italia c’è la Fondazione Lilly che ha avviato un progetto di ricerca ed elaborato una proposta, presentata questa mattina a Roma, strutturata in cinque progetti-chiave. L’idea della la Fondazione Lilly prevede: un dossier specifico per la valutazione di questi prodotti, un Osservatorio Nazionale, una nuova governance, una regolamentazione nazionale ad hoc attraverso una Legge Quadro e un modello organizzativo per la gestione di pazienti cronici integrato con le nuove tecnologie. «L’innovazione tecnologica, la personalizzazione delle cure e la gestione integrata della cronicità saranno elementi cruciali dell’assistenza sanitaria di domani. Per questo – dice Huzur Devletsah, presidente della Fondazione Lilly Italia -, siamo felici di offrire, anche grazie a questo dibattito, il nostro contributo a un tema così importante per il futuro dei pazienti e degli operatori sanitari nei mesi e negli anni a venire».
La digital medicine rappresenterà una svolta epocale soprattutto per chi deve confrontarsi con le malattie croniche che, come il diabete, hanno bisogno di essere costantemente monitorate. Con l’evoluzione e la diffusione della digital medicine il farmaco, infatti, sarà solo una parte del trattamento: si punta a connettere i pazienti con i medici, ad erogare servizi sanitari e clinici, a seguire digitalmente il paziente dalla prevenzione alla diagnosi, dalla scelta della cura al monitoraggio, fino alla presa in carico successiva. «La digital medicine è una grande opportunità, in particolare per i pazienti con patologie croniche – spiega Stefano Nervo, presidente di Diabete Italia -. Il diabete è una delle malattie per cui gli strumenti di salute digitale, mi piace chiamarli così, possono fare tantissimo, perché il paziente avrebbe molte più possibilità di essere seguito e curato ottimizzando la qualità assistenziale e il trattamento terapeutico, attraverso l’aumento dell’aderenza del paziente alla terapia grazie al riavvicinamento al territorio e ad un miglioramento della qualità di vita».
Oggi il regolamento europeo 2017/745 colloca i prodotti di Digital Medicine tra i dispositivi medici e, attraverso il marchio CE, ne assicura la commercializzazione in ambito europeo. Ma non basta. «È necessario definire gli strumenti regolatori e le strutture ministeriali attraverso cui assicurare la valutazione del valore terapeutico aggiuntivo degli strumenti di Digital Medicine e il prezzo di rimborso nell’ambito del SSN – precisa Nello Martini, presidente Fondazione RES (Ricerca e Salute) -. L’innovazione tecnologica alla base degli strumenti di Digital Medicine non coincide con l’innovazione terapeutica che, in termini di valore aggiuntivo rispetto alle terapie esistenti, deve essere dimostrata da adeguati studi clinici. Ma non solo, la commercializzazione degli strumenti di Digital Medicine, senza le procedure di rimborsabilità e di prezzo, espone tali tecnologie all’acquisto discrezionale da parte delle Regioni e delle ASL, senza assicurare l’unitarietà di accesso per tutti i cittadini. Per questo – conclude – gli strumenti di Digital Medicine, oltre che agire come veicoli di innovazione, dovranno generare un impatto sull’uniformità e uguaglianza di accesso alle cure sul tutto il territorio nazionale».
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato