Salute 4 Agosto 2022 15:33

La vita oltre il cancro: le piccole pazienti guardano al futuro e sognano la maternità

All’ambulatorio di Oncofertilità del Gemelli di Roma il primo prelievo di tessuto ovarico per la crioconservazione su paziente minorenne, Nanni (chirurgo pediatrico): «La chemioterapia può compromettere la fertilità, così è stata offerta alla bambina ed alla sua famiglia la possibilità di accedere a questo programma di crioconservazione»

Quando si racconta una storia e si sa già che avrà un lieto fine le parole scorrono fluenti e il è tono sereno. Ma se la storia riguarda la vita reale il lieto fine non può essere mai garantito, ma sempre sperato. E così, anche Laura (ma il nome è di fantasia), una bambina di 12 anni, grazie al sostegno dei suoi genitori e dell’equipe di medici del policlinico Gemelli di Roma, ha deciso di guardare verso il futuro, il suo futuro di donna e di mamma.

La storia

Nonostante Laura avesse davanti a sé ancora una montagna da scalare, fatta di asportazione chirurgica del tumore, chemioterapia e, probabilmente, anche radioterapia, tutti trattamenti che le permetteranno di guarire dal suo sarcoma, ha deciso di preservare la sua fertilità, sottoponendosi ad un intervento di prelievo del tessuto ovarico. Tessuto che le sarà reimpiantato quando il suo tumore sarà solo un lontano ricordo e i medici la dichiareranno clinicamente guarita. Sull’esito delle cure i medici sono ottimisti: la bambina era affetta da un sarcoma a cellule indifferenziate dei tessuti molli della zona pubica, comparso come una tumefazione, ma il tumore, fortunatamente, non aveva ancora dato metastasi.

La prima minorenne ad essere sottoposta al prelievo

«Quando un paziente ha già compiuto 11 anni il suo parere è decisivo per ottenere il consenso finale, per questo è fondamentale che a prendere in carico il minore sia un team multidisciplinare di specialisti, composto da ginecologi, chirurghi, oncologi, pediatri, radioterapisti, ematologi, psicologi e psicoterapeuti», spiega  il professor Lorenzo Nanni, direttore della UOSD di Chirurgia Pediatrica di Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, che ha eseguito l’intervento in collaborazione con Giacomo Corrado, dirigente medico UOC Ginecologia Oncologica e coordinatore del PCA Oncofertilità dello stesso Policlinico.

Laura è la prima paziente minorenne ad essere stata sottoposta a prelievo di tessuto ovarico per la crioconservazione, presso il Gemelli. «Vista la necessità di affrontare un trattamento chemioterapico, che può compromettere la fertilità, è stata offerta alla bambina ed alla sua famiglia  la possibilità di accedere a questo programma di crioconservazione – racconta il professor Nanni -. Tra i tumori pediatrici, potrebbero accedervi quelli solidi non metastatici che devono affrontare una chemioterapia».

L’intervento di prelievo di tessuto ovarico

La bambina è stata sottoposta a maggio all’intervento chirurgico di rimozione del sarcoma e, in un secondo tempo, il 5 luglio, al prelievo di tessuto ovarico. «L’intervento – spiega il professor Lorenzo Nanni, che ha effettuato personalmente il prelievo – è l’ultimo anello di una catena. La bambina è in ottime condizioni e il prelievo di tessuto ovarico non impegna in maniera importante la paziente. Viene effettuato in laparoscopia, in questo caso con tre accessi (buchini) sull’addome, uno per l’ottica e due per gli strumenti. La procedura è semplice dal punto di vista laparoscopico, se l’addome non è stato già sottoposto a interventi chirurgici, e dura in tutto mezz’ora». Il tessuto prelevato dal chirurgo, viene posizionato in un terreno di coltura specifico e immediatamente trasportato con una catena del freddo, presso la banca dell’IFO. Qui giunto, l’equipe dei biologi della banca diretti dal responsabile biologo, Marcello Iacobelli, lo preparano e lo congelano in azoto a -196 gradi.

L’accordo con la Banca del Tessuto Ovarico

Il prelievo è stato effettuato grazie ad un accordo siglato nel gennaio 2022 con la Banca del Tessuto Ovarico e Cellule Germinali (BTO) della Regione Lazio, situata presso gli Istituti Fisioterapici Ospitalieri di Roma (IFO) e diretta dal professor Enrico Vizza, che rappresenta al momento l’unica Banca in Italia certificata dal Centro Nazionale Trapianti (CNT) e l’unica inserita nel compendio Europeo degli Istituti dei tessuti (l’ambulatorio di Oncofertilità del Policlinico Gemelli si trova al 9 piano Ala O. Prenotare al 06/3015-8290 lun-ven 9-13 o via mail sportello.oncofertilita@policlinicogemelli.it).

«Un aspetto molto importante – aggiunge il professor Nanni – è che fino alla sigla di questo accordo, per effettuare il prelievo di tessuto ovarico, era necessario trasferire la paziente presso la “banca” dell’IFO, ma questo scoraggiava molte pazienti che finivano per rinunciare a questa possibilità (dal 2018 quelle che hanno accettato sono 18, di cui 2 bambine). Grazie a questo accordo, non è più necessario trasferire la paziente, perché il prelievo – conclude il chirurgo – può essere effettuato direttamente al Policlinico Gemelli da dove viene poi inviato alla banca dell’IFO per la crioconservazione».

 

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