In 13 mesi è stata finalmente risolta la lunga e travagliata vicenda della Fondazione Istituto Mediterraneo di Ematologia. Grazie al commissario Francesco Friolo sono stati risolti debiti e pendenze e sono stati recuperati crediti. La Fondazione IME è stata liquidata
Sembra non essere una storia italiana, invece lo è per davvero. In 13 mesi è stata finalmente risolta la lunga e travagliata vicenda della Fondazione Istituto Mediterraneo di Ematologia (IME). Nata nel 2003 con il lodevole obiettivo di creare una rete sanitaria internazionale dedicata alle malattie ematologiche, negli ultimi 6 anni o poco più la Fondazione IME si era trasformata in un inutile «carrozzone». Tra debiti e pendenze, crediti da recuperare e pignoramenti, nel 2016 il ministero della Salute ha deciso di procedere alla sua liquidazione. Ma nessuno dei commissari direttamente nominati dal ministero della Salute, secondo una procedura inusuale, è riuscito a chiudere la faccenda. Fino all’arrivo del nuovo commissario, Francesco Friolo, il primo ad essere nominato ufficialmente da un tribunale.
Era infatti il 15 maggio del 2021 quando il Tribunale di Roma, sezione fallimentare, nella persona del magistrato Presidente Cardinali, ha disposto la nomina a commissario liquidatore di Friolo, già capo della Segreteria Tecnica del viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, in aspettativa da un ufficio legislativo del Senato della Repubblica. Ora, a poco più di un anno di distanza dalla nomina, Friolo ha presentato la richiesta di liquidazione generale della Fondazione IME, subito accolta.
In pratica, in soli 13 mesi, Friolo è riuscito dove altri prima di lui hanno fallito. Friolo ha infatti liquidato i precedenti legali della Fondazione IME, saldato tutte le pendenze gli ex dipendenti, recuperato tutti i crediti esteri, pignorato anche le pensioni dei debitori morosi, stoccato in sicurezza e risparmio le sacche di sangue degli ex pazienti, nonché transato un contenzioso milionario con il Policlinico Umberto I di Roma.
L’intero lavoro di Friolo è stato svolto in maniera pulita e lineare. Non c’è stato bisogno di ricorrere neanche a un solo procedimento giudiziario. Al contrario, si è messa la parole fine ai tanti contenziosi giurisdizionali esistenti. Non solo. Alla fine delle operazioni di Friolo è risultato anche un avanzo gestionale di più di 2 milioni e mezzo di euro, ora in mano al prefetto, il quale starebbe provvedendo a ridistribuirli a enti o associazioni con finalità vicine a quelle per cui è la nata la Fondazione IME. In sostanza, Friolo avrebbe realizzato quello che, per gli addetti ai lavori, è un vero e proprio «commissariamento turbo». Rarissimo, se non inedito, nel settore fallimentare. «E’ stato un onore mettere le mie competenze al servizio della collettività, ma non posso che riconoscere al ministro della Salute Roberto Speranza e al Sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri il merito di avermi sostenuto e garantito la flessibilità necessaria allo svolgimento del mio lavoro», commenta Friolo.
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