Se sei tra coloro che in pandemia hanno fatto meno sesso, ecco i consigli della psicologa: «Il sesso kinky può aiutare entrambi i partner ad aumentare il grado coinvolgimento all’interno della coppia e, quindi, anche a riaccendere il desiderio che nel tempo può essersi affievolito. Si tratta di una modalità più giocosa di vivere la sessualità, capace di condurre alla scoperta sia di sé che dell’altro. Ma affinché possa essere praticato è necessario un consenso unanime»
Si chiamano coppie bianche e sono quelle che non hanno alcun rapporto di tipo sessuale. E non si tratta di una scelta religiosa, ma di una possibile totale assenza di libido, dietro cui si celano problemi di natura organica, ormonale o psicologica. «Non avere rapporti sessuali per un periodo limitato, può capitare. Ma se questo diventa un’abitudine sarà meglio intervenire per evitare di arrivare ad una rottura definitiva della relazione», spiega Alessandra Recine, psicoterapeuta, sessuologa, socia fondatrice della Società italiana di sessuologia e psicologia (SISP) di Roma.
L’aumento delle coppie bianche può essere considerato l’ennesimo effetto indiretto ed indesiderato della pandemia. Oltre il 35% degli italiani ha cambiato le sue abitudini sessuali durante i periodi di lockdown, tra questi il 27% ha diminuito la sua attività sotto le lenzuola. I dati, emersi da uno studio italiano, condotto da un consorzio di ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità, dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, dell’Università di Genova e dell’Università di Pavia, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Epidemiology.
«Il primo passo – suggerisce l’esperta – è trovare il coraggio di affrontare l’argomento. Una volta ammessa l’esistenza del problema, sarà possibile trovare una soluzione, insieme. Il sesso kinky potrebbe essere una di queste».
«La parola kinky indica qualcosa di stravagante, non convenzionale – dice Recine -. Di conseguenza, il sesso kinky potrebbe aiutare entrambi i partner a ritrovare o ad aumentare il grado coinvolgimento all’interno della coppia, nei momenti di intimità. Si tratta di una modalità più giocosa di vivere la sessualità che può condurre alla scoperta sia di sé che dell’altro». Se fino ad una decina di anni fa il sesso kinky era un tabù assoluto, dall’uscita, nel 2015 del film di Sam Taylor-Johnson tratto dal best-seller “Cinquanta sfumature di grigio” se ne parla sempre più spesso. «Pur non avendo stime precise che lo possano confermare con certezza, è evidente che il numero di coppie che lo pratica è in aumento», dice Recine.
Ma affinché funzioni sia necessario che la scelta sia condivisa. «Per praticare il sesso kinky bisogna sempre essere adeguatamente informati sulle sue modalità e, soprattutto, accettarle. Se uno dei due non è d’accordo il sesso kinky non può essere praticato», sottolinea la psicologa. Tuttavia, se a creare il disaccordo è proprio la mancanza di libido, la stessa che ha portato la coppia a non avere più rapporti sessuali, allora si potrà tentare un dialogo per confrontarsi e incontrarsi. «In altre parole, la persona che non ha voglia di sperimentare nuove forme di sessualità farà un passo in avanti mettendosi in gioco, mentre il partner più incline alle novità farà un passo indietro, ponendo dei limiti a questa nuova esperienza. Limiti che, di volta in volta – conclude Recine -, potranno essere rivalutati e ampliati, sempre con il consenso di entrambi i partner».
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