Arriva il primo cenno di discesa dei casi di vaiolo delle scimmie in Europa. L’Italia registra più di 700 contagi, il maggior numero di nuove infezioni negli Stati Uniti, dove è emergenza nazionale
Il vaiolo delle scimmie, l’infezione virale causata dal Monkeypox virus che si sta diffondendo rapidamente in Europa e negli Stati Uniti, sembra arrestare la sua corsa nel vecchio continente.
Nella settimana dal 15 al 21 agosto, infatti, sono stati registrati 5.907 nuovi contagi rispetto ai 7.477 dei 7 giorni precedenti. Frena, dunque, dopo quattro settimane consecutive, l’aumento dei nuovi casi di Monkeypox in Europa. Il 21% in meno, forse il primo segnale di un’attenuazione dei casi in Europa «che però ha bisogno ancora di essere confermato» evidenzia cauta l’Organizzazione mondiale della sanità nell’ultimo report aggiornato sull’epidemia di Monkeypox.
L’ultimo bollettino del ministero della Salute sul vaiolo delle scimmie rileva 714 casi confermati in Italia. Di questi, 190 hanno contratto l’infezione durante viaggi all’estero. L’età media è di 37 anni con netta prevalenza di uomini: 704 i contagiati uomini, 10 le donne. La Lombardia è la regione con più positivi (308), poi Lazio (128), Emilia-Romagna (73) e Veneto (48). Al 23 agosto, zero casi in Calabria, Basilicata, Molise, Umbria e Valle d’Aosta.
Le modalità di trasmissione del virus, ormai endemico in Africa, sono sempre le stesse ma il fatto che si stia propagando al di fuori del bacino africano invita a riflettere. Inoltre, sembra che il virus stia colpendo principalmente uomini che hanno rapporti sessuali non protetti con uomini e con più partner. «In relazione all’epidemia in corso – spiega l’Istituto Superiore di Sanità – i dati finora disponibili e la natura delle lesioni suggeriscono che la trasmissione possa essere avvenuta durante rapporti intimi».
Nel recente report del New England Journal of Medicine, i ricercatori londinesi hanno esaminato le cartelle cliniche e le manifestazioni di 500 pazienti affetti da vaiolo delle scimmie. Dall’analisi è emerso che il 95% dei casi era legato al contatto sessuale con altre persone contagiate in precedenza. Per questo, le autorità sanitarie mondiali raccomandano di ridurre i partner occasionali ed utilizzare il preservativo per evitare le malattie sessualmente trasmissibili.
Nella settimana 15-21 agosto, il numero di casi segnalati nella Regione delle Americhe mostra invece un continuo, significativo aumento. A conferma del trend osservato nelle ultime settimane. In cima alla lista dei 10 Paesi che, al 22 agosto, riscontrano il maggior numero di contagiati da Monkeypox virus ci sono gli Stati Uniti con 14.049 contagi. Tanto da dichiarare il vaiolo delle scimmie un’emergenza di salute pubblica.
Seguono Spagna (6.119), Brasile (3.450), Germania (3.295), Regno Unito (3.225), Francia (2.889), Canada (1.168), Paesi Bassi (1.090), Perù (937) e Portogallo (810). Questi Paesi totalizzano l’88,9% dei casi riportati in tutto il mondo. «Nell’ultima settimana – precisa l’Oms – due Paesi hanno registrato i loro primi casi di vaiolo delle scimmie: sono l’Iran e Indonesia». Globalmente, dal primo gennaio al 22 agosto sono stati confermati 41.664 casi di vaiolo delle scimmie e 12 decessi in 96 Paesi.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato