Stop a richieste di prestazioni parafulmine. E’ quanto richiedono i rappresentanti degli Anestesisti Rianimatori (AAROI-EMAC, SIAARTI e SIARED) che hanno inviato una nota a tutti gli enti appartenenti al Servizio Sanitario Nazionale in risposta alle pretese di S.O.I. (Società Oftalmologica Italiana) e A.S.M.O.O.I. (Associazione Sindacale Medici Oculisti ed Ortottisti Italiani). Le “Linee guida clinico organizzative […]
Stop a richieste di prestazioni parafulmine. E’ quanto richiedono i rappresentanti degli Anestesisti Rianimatori (AAROI-EMAC, SIAARTI e SIARED) che hanno inviato una nota a tutti gli enti appartenenti al Servizio Sanitario Nazionale in risposta alle pretese di S.O.I. (Società Oftalmologica Italiana) e A.S.M.O.O.I. (Associazione Sindacale Medici Oculisti ed Ortottisti Italiani). Le “Linee guida clinico organizzative sulla chirurgia della cataratta” prevedono infatti una «preventiva visita e valutazione anestesiologica del paziente operando» e «presenza del medico anestesista durante l’intervento chirurgico». Tali linee guida sono state aggiornate nel 2016 senza alcuna audizione del Sindacato e le due Società Scientifiche degli Anestesisti. «Gli Anestesisti Rianimatori non sono tenuti a soddisfare richieste di visite preoperatorie o di presenze anestesiologiche “parafulmine”, che servono solo a scaricare di responsabilità il Chirurgo operatore», fanno sapere in una nota. Gli Anestetisti devono invece seguire le Raccomandazioni di AAROI-EMAC, SIAARTI e SIARED secondo le quali «nei casi in cui non sia stata preventivamente richiesta alcuna prestazione di natura anestesiologica, non è necessario che il medico anestesista-rianimatore effettui alcuna valutazione pre-operatoria. In questi casi è comunque necessario che sia congruamente prevista ed organizzata una disponibilità di un Medico Specialista in Anestesia e Rianimazione presente nella struttura ospedaliera a poter intervenire tempestivamente ed efficacemente, per situazioni di urgenza e di emergenza impreviste e/o imprevedibili, con prestazioni di natura rianimatoria». «In tali casi», conclude la nota, «l’AAROI-EMAC, la SIAARTI e la SIARED sottolineano che non si può prescindere da un corrispondente incremento delle risorse di Personale Medico Specialista in Anestesia e Rianimazione a disposizione delle dotazioni organiche delle relative Unità Operative coinvolte o da una corrispondente riduzione delle restanti attività chirurgiche che per legge necessitano di prestazioni specialistiche anestesiologiche».