Lavoro e Professioni 9 Maggio 2017 12:34

Posizione “a culla” o “a rugby”? Ecco come si allatta un figlio in totale sicurezza

L’osteopata Tiziana Galeotti spiega ai nostri microfoni quali sono le posizioni e gli accorgimenti che ogni mamma deve avere quando allatta suo figlio. «Mai piegarsi ma avvicinare il piccolo al seno». Il dito in bocca? Da evitare: «Modifica la cavità orale…»

Tenere il piccolo ben saldo evitando di piegarsi verso di lui, mantenere la sua testa ferma e far aderire bene la sua bocca al seno, in maniera tale da evitare che, oltre al latte, entri anche aria. Sono queste alcune delle indicazioni che l’osteopata Tiziana Galeotti ha presentato in un corso di formazione per genitori e future mamme dal titolo ‘La salute vien mangiando: conoscere per prevenire‘, organizzato da Educazione Sanitaria in collaborazione con Futura Stem Cells e Artemisia Lab.

Dottoressa Galeotti, quanto è importante per la mamma assumere la giusta posizione, sia propria che del bambino, nella fase dell’allattamento?

«Durante le fasi di attacco al seno bisogna osservare alcune precauzioni. Prima di tutto, va ricordato che è il bambino a dover essere avvicinato al seno. La mamma non deve chinarsi verso il bambino ma deve restare in una posizione quanto più rilassata, sia per lei che per il bambino, e favorire il più possibile il contatto pelle a pelle. Le posizioni in cui tenere il bambino sono tantissime: c’è la posizione a culla, a culla incrociata, a rugby, e tante altre. Ci sono poi tutte le posizioni sdraiate. La cosa importante da osservare sempre è che il bambino abbia il sostegno necessario alla testa e che tronco e bacino siano collocati sullo stesso asse».

Le è mai capitato di avere a che fare con mamme che non avessero alcuna conoscenza o informazione in merito a come allattare, e che quindi potevano mettere a rischio la salute del piccolo?

«Io lavoro da diversi anni in stretta collaborazione con due associazioni di ostetriche, “Un’ostetrica con te” e “Nascere e crescere”. Solitamente ci sono dei gruppi che vengono fatti durante tutta la fase, già in gravidanza e poi nell’immediato post-parto, proprio per dare tutte le informazioni alle mamme su come allattare. In realtà è un processo fisiologico, naturale, spontaneo, che mamma e bambino sanno fare istintivamente. Il piccolo deve essere soltanto incoraggiato accompagnato e qualche volta corretto, ma con le giuste informazioni le mamme lo sanno fare molto bene».

Nel corso del suo intervento ha affermato che, potendo scegliere, è meglio che un bambino succhi il ciuccio piuttosto che il dito. Che problemi può portare questo tipo di pratica?

«La suzione del dito e del ciuccio sono delle parafunzioni. Il problema di queste parafunzioni è che creano una conformazione della cavità orale non fisiologica, quindi i bambini tendono ad avere un palato molto stretto, molto cavo, quindi crea anche poi disturbi nella respirazione oltre a disturbi dell’occlusione. In realtà, quando le mamme mi chiedono se è meglio il ciuccio o il dito io dico che dovendo proprio scegliere forse la suzione del ciuccio è qualcosa da cui possiamo svezzare il bambino, la suzione del dito è invece più difficile da eliminare».

 

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