Il Dr. Maurizio Martinelli, componente dell’Osservatorio sulla qualità della formazione in sanità – Regione Lazio, esprime il proprio dissenso circa il Decalogo sul lavoro sicuro, redatto e pubblicato dall’Associazione professionale AIAS network
Alle porte della tornata elettorale per la XIX legislatura, stretta tra la crescita inflazionistica, gli esiti devastanti di una guerra in corso e di una emergenza pandemica, ci interroghiamo su come affrontare le sfide sanitarie attuali e la crescente “siccità” di investimenti economici e di leadership che sta interessando il SSN, ivi incluso il settore della prevenzione primaria (Dipartimenti di Prevenzione e Dipartimenti Sanità Pubblica) e dei relativi servizi afferenti, preposti alla tutela della salute collettiva e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il tema della sicurezza dei lavoratori è costantemente dibattuto da molti media, istituzioni ed associazioni, tra cui l’Associazione Tecnico Scientifica UNPISI, che ha contribuito, nella Consulta Italiana Interassociativa della Prevenzione (CIIP), alla redazione di proposte concrete rivolte alle autorità ministeriali per iniziare un percorso che dia certezza di tutela della collettività e dei lavoratori in materia di salute e sicurezza.
La stessa Commissione d’Albo Nazionale dei Tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro (TdP) ha rivolto vari appelli circa le carenze del servizio pubblico, consapevole che la diminuzione delle risorse umane ed economiche ai presidi territoriali sta portando ad una operatività centrata sulle prestazioni d’urgenza, ad un accumulo d’interventi non eseguiti da smaltire, ad un allungamento dell’attesa sia per prestazioni di tutela della collettività che per interventi di verifica dei requisiti igienico-sanitari nelle imprese soggette ad iter autorizzativo.
I suddetti vincoli, unitamente alle proposte costruttive, sono state oggetto di condivisione interna alla CIIP, in occasione dei gruppi di lavoro tematici “Legislazione” e “Formazione”, che nel corso degli anni hanno approvato e disseminato varie pubblicazioni quali “Il D.Lgs. 81/08 dieci anni dopo”, il recente aggiornamento sulla Formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, ed altre, inviate sia al Governo che alle parti sociali.
In qualità di componente dell’Osservatorio regionale, in rappresentanza delle Professioni sanitarie della prevenzione – Ordine dei TSRM PSTRP delle province laziali, ho letto con rammarico dal sito dell’associazione professionale AIAS, già aderente alla CIIP, un documento denominato “Decalogo per il lavoro sicuro” destinato alla XIX legislatura, che riporta posizioni differenti e contrastanti con quanto espresso ed approvato nei precedenti atti prodotti e condivisi in seno alla suddetta Consulta.
Leggendo il “Decalogo” si evince che alcune proposte non sono sostenute dai principi di diritto amministrativo e sanitario, presenti invece sia nella struttura della L. 833/78 che nelle successive integrazioni normative attinenti il decentramento regionale ed in particolare dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro territoriali, ivi inclusa la recente modifica apportata dalla L. 215/2021, che ha esteso le competenze di vigilanza al personale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) e rafforzato la sinergia con i Dipartimenti di Prevenzione territoriali.
Le proposte di AIAS riportano l’orologio indietro di oltre 40 anni, ovvero al contesto socio-istituzionale esistente prima della Legge 833/78 (ampiamente disfunzionale ed oggetto di numerose critiche provenienti da professionisti, ricercatori, legislatori e OO.SS.), con l’aggravante che vengono ignorati sia la cultura della prevenzione, sia i risultati prodotti in questi decenni dal nuovo assetto istituzionale e multidisciplinare.
Anche se tutti i professionisti della sicurezza (Medici competenti, Tecnici della Prevenzione, Medici del
Lavoro e Igienisti, Chimici e Fisici medici, Psicologi del lavoro, Ergonomi, RSPP, RLS, ecc.) devono
potenziare le competenze di comunicazione pubblica e promozione della cultura del rischio, i dati finora
disponibili confermano un trend in calo.
Solo in termini di infortuni denunciati, l’INAIL pubblica costantemente report ed infografiche, note agli operatori del settore ed oggetto di confronto interassociativo e comunicazione istituzionale delle 14 associazioni professionali aderenti alla CIIP, come testimonia la lettera inoltrata al Governo ed alla Conferenza regioni dalla Presidente Susanna Cantoni. AIAS propone alla XIX legislatura di tornare indietro in materia di salute e sicurezza? No, grazie.
Auspichiamo una nuova legislatura responsabile, che continui ad operare sui principi della L. 833/78, nella consapevolezza che la prevenzione è stata e rimarrà un pilastro del SSN.
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