L’ASSIMEFAC ha condotto un’indagine, attraverso test online e su testate di settore, per conoscere il parere dei camici bianchi sui vantaggi che potrebbero derivare dall’istituzione di una scuola di specializzazione universitaria in medicina generale e sull’opportunità per i medici di famigli di accedere alla carriera universitaria. Oltre l’87% ha bocciato l’attuale criterio formativo. Ecco tutti i risultati
Equiparare la formazione dei medici di medicina generale, tramite l’istituzione di vere e proprie scuole di specializzazione universitaria in medicina generale, ad altre realtà internazionali è opportuno ed improcrastinabile. È questo il parere della quasi totalità dei medici (89,60%) che hanno partecipato ad un’indagine dell’ASSIMEFAC, l’Associazione Società Scientifica Interdisciplinare e di Medicina di Famiglia e Comunità), ideata per conoscere il parere degli stessi professionisti del settore sull’argomento.
«Sanare il divario formativo, inerente alla medicina generale-medicina di famiglia, tra la realtà italiana e quella della stragrande maggioranza dei paesi europei ed extra europei ove, la medicina generale-medicina di famiglia, è materia di studio nel percorso di laurea e di specializzazione al pari di altre discipline mediche – spiegano Leonida Iannantuoni, presidente CTS ASSIMEFAC e Giovanni Battista D’Errico, responsabile dell’Area di Oncologia e Cure Palliative ASSIMEFAC – è un’azione non più rinviabile -. Per tale motivo si è ritenuto opportuno conoscere il parere dei colleghi medici».
Il test è stato somministrato, sia online che attraverso testate di settore, per dieci giorni. Il questionario è stato strutturato in dodici items inerenti sesso, età, professione principale, numero di eventuali assisti in carico, tipologia di svolgimento dell’attività di medico di medicina generale, conoscenza della realtà formativa europea ed extra europea. Ai partecipanti è stato chiesto di esprimere il proprio parere, favorevole o contrario, sull’istituzione di una scuola di specializzazione universitaria, in medicina generale, sull’opportunità per i medici di famiglia di accedere alla carriera universitaria e sui vantaggi di potersi formare direttamente in una scuola di specializzazione universitaria in medicina generale.
Al questionario hanno risposto 428 medici, per la maggioranza uomini (poco più del 63% ). Sei su dieci svolgono l’attività di medico di medicina generale con oltre mille assisti in carico (48,30%), complessivamente il 28,20% svolge l’attività professionale in medicina di gruppo. Più di 8 intervistati su 10 ha dichiarato di essere a conoscenza che, in nazioni U.E. ed extra U.E. , esistono scuole di specializzazione universitaria in medicina generale ed il 92,60% ha affermato di essere favorevole alla possibilità, per i medici di medicina generale, di accedere alla carriera universitaria.
Ancora, l’86,90% dei colleghi intervistati si dichiara favorevole all’adozione, tramite una scuola di specializzazione universitaria, di un unico core curriculum ed l’87,20%, bocciando l’attuale criterio formativo basato su corsi di formazione a gestione regionale, ritiene che una scuola di specializzazione universitaria porterebbe ad una migliore preparazione dei colleghi in formazione. Per quanto concerne l’aggiornamento professionale dei MMG il parere prevalente degli intervistati (82,90%) è orientato favorevolmente all’istituzione di una scuola di specializzazione.
Infine, l’84,20% degli intervistati reputa che una scuola di specializzazione potrebbe rilanciare, tra i giovani, la professione del medico di medicina generale ed l’89,60% si dichiara favorevole all’istituzione, anche in Italia, di scuole di specializzazione universitaria in medicina generale.
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