Tra le tavole rotonde in programma, la presentazione di un’indagine condotta dalla SIRM e dal Censis sulla percezione del ruolo del radiologo nella popolazione, un incontro sulla responsabilità amministrativo-contabile e una sessione dedicata alle donne radiologo che rappresentano oltre il 50% della categoria professionale
La fusione tra due o più apparecchiature di diagnostica per immagini è una delle ultime frontiere della radiologia medica. «Si chiama imaging ibrido – spiega Andrea Giovagnoni, Presidente Eletto SIRM, la Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica -. E la sua innovazione è rcchiusa nel significato del termine “ibrido”, ovvero l’unione di diverse tecnologie in unica ed innovativa macchina».
Le nuove applicazione della diagnostica per immagini, con l’intelligenza artificiale e la radiologia interventistica, sono al centro del nostro del 50° Congresso Nazionale della SIRM, in corso al “Roma Convention Center – La Nuvola”, dal 6 all’8 ottobre. «La Rm-Pet – continua Giovagnoni – è un ottimo esempio di imaging ibrido: si tratta di una tra le tecnologie più avanzate, capace di fondere medicina nucleare e radiologia in un’unica macchina. Utilizzandola si otterranno, con una sola indagine, i vantaggi e i risultati che normalmente si avrebbero sottoponendo il paziente a due diversi esami diagnostici». Ma i benefici delle nuove tecnologie non finiscono qui. «Queste apparecchiature di ultima generazione consentono non solo di ridurre il numero di esami a cui deve sottoporsi un singolo paziente, ma anche la quantità di radiazioni a cui lo si espone». Tutti questi vantaggi non riguardano solo l’ambito diagnostico: la radiologia medica, infatti, con le sue innovazioni tecnologiche, arriva fin dentro le sale operatorie: «Esistono delle sale ibride in cui convivono diagnostica interventistica e chirurgia: il paziente è al centro della stanza e le diverse equipe si muovono intorno a lui, senza trasportarlo da una parte all’altra», aggiunge il Presidente Eletto SIRM.
Diagnostica ed interventistica sono, dunque, strettamente correlate nella pratica della professione. «E il loro connubio (quello tra diagnostica ed interventistica, ndr) è al centro del nostro Congresso», sottolinea Antonio Orlacchio, Presidente del Congresso Sirm. L’appuntamento con la radiologia medica prevede tre giorni di laboratori, tavole rotonde, formazione simulata, ma anche esercitazioni di casistica ragionata: «Presenteremo alcuni casi clinici, cosicché i colleghi possano misurare la propria esperienza nel fare diagnosi. Verrà fatta una valutazione preliminare e, poi, un’altra al termine delle giornate congressuali, per valutare il livello di apprendimento raggiunto», dice Orlacchio. Il medico radiologo, più di qualunque altro specialista, ha a che fare con le più svariate malattie: «Dobbiamo essere in grado di riconoscere le diverse patologie, ma ogni radiologo è, poi, specializzato in alcune. Tanto che, in caso di necessità – dice Orlacchio -, ci supportiamo a vicenda attraverso il teleconsulto. Siamo abituati a lavorare in equipe e quindi la multidisciplinarietà è il requisito base di ogni nostra attività».
Oltre ai 22 slot di Casistica Ragionata interattiva con televoter (body, neuro, interventistica), ai 36 percorsi di simulazione di Radiologia Interventistica, 31 Laboratori in Diagnostica per Immagini, 22 di Radiologia Interventistica, sono previste molte tavole rotonde. «Prenderò personalmente parte a due di queste, sulle quali ho investito molto – dice Vittorio Miele, presidente SIRM -. La prima sarà presentata da SIRM con il Censis. Insieme abbiamo condotto un’indagine per capire qual è la percezione del ruolo del radiologo nella popolazione. Abbiamo ottenuto risultati molto interessanti che utilizzeremo per migliorare il rapporto e la comunicazione tra radiologi e pazienti. L’altra tavola rotonda, in cui sono coinvolto in prima persona, è incentrata sulla responsabilità amministrativo-contabile: parteciperanno il Procuratore Aggiunto della Corte dei Conti, il dottor Tommaso Miele, il direttore di struttura complessa di Radiologia del Lazio, il dottor Scevola e il direttore generale dell’Asl Roma3, la dottoressa Francesca Milito. È un appuntamento davvero importante, poiché la responsabilità contabile, soprattutto per chi ha compiti di responsabilità gestionale è diventato un argomento di grande attenzione. Approfondiremo tutti gli aspetti relativi alle responsabilità sia di un direttore di struttura di radiologia, quindi di un primario radiologo, che di un direttore generale di un’azienda pubblica».
Una tavola rotonda sarà dedicata anche alle donne radiologo: «Le donne nella nostra Società scientifica e le donne radiologo in generale sono in aumento, soprattutto nella fascia di età compresa tra i 25 e 55 anni – commenta Nicoletta Gandolfo, Coordinatore della Commissione Donne Radiologo SIRM e moderatrice della tavola rotonda -. Le donne radiologo rappresentano ormai oltre il 50% dell’intera categoria professionale. Per questo, è fondamentale fermarsi a riflettere sul ruolo che hanno non solo all’interno della nostra Società scientifica, ma anche nel mondo accademico ed ospedaliero. In occasione di questa tavola rotonda – conclude Gandolfo – intendiamo porre le basi per un cambiamento che possa offrire a tutte le donne gli strumenti utili alla conciliazione delle esigenze familiari, lavorative ed affettive».
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