Il leader dei Verdi, tornati in Parlamento dopo 14 anni, chiede più soldi per la sanità, e un professionista della salute che sappia capire correlazione tra malattie e inquinamento ambientale: «In Italia non si fa prevenzione sull’ambiente»
«Avere un medico che sappia capire la correlazione tra una certa popolazione e l’inquinamento ambientale è fondamentale per fare prevenzione». Parole del leader dei Verdi Angelo Bonelli che a Sanità Informazione ha spiegato l’idea, contenuta nel programma elettorale congiunto con Sinistra Italiana, di introdurre i medici sentinella per l’ambiente (RIMSA), un professionista che conosca l’ambiente dove il suo assistito vive e lavora e che sappia individuare eventuali cluster di patologie che possono verificarsi tra i suoi assistiti e, eventualmente, comprenderne la causa ambientale. Per i Verdi «la stagione dei tagli va avanti da troppo tempo va avanti da troppo tempo» e la parentesi della pandemia, dove in effetti il Fondo sanitario è cresciuto molto più che in passato, è destinata a rientrare come evidenziato nell’ultimo Documento di Economi e Finanza: «Sulla sanità non è accettabile una riduzione delle risorse» tuona Bonelli.
«Abbiamo criticato il governo Draghi in particolare per le politiche sul clima. La politica di contrasto al Covid noi l’abbiamo sempre sostenuta, per noi è stato importante contrastare la diffusione del virus e abbiamo condiviso le politiche sul green pass e sulla vaccinazione. C’è un problema che riguarda le politiche economiche e di bilancio. Sulla sanità non è accettabile una riduzione delle risorse. La stagione dei tagli, purtroppo, viene da lontano».
«Tutte le maggiori indagini e ricerche epidemiologiche indicano una stretta relazione e correlazione tra patologie come le neoplasie e l’ambiente o la sicurezza alimentare, questione comunque sempre legata all’ambiente. Penso al drammatico uso dei pesticidi che porta nei nostri corpi veleni su veleni determinando anche delle mutazioni che poi sono alla base anche di tumori o allo smog, che è una delle questioni più drammatiche che non vengono affrontate. L’Agenzia europea dell’ambiente ci dice che ogni anno 56mila decessi sono provocati dallo smog. Quindi avere una figura che abbia una capacità di comprendere il paziente che ha davanti o la popolazione maggiormente esposta a determinate problematiche ambientali con correlazione a problemi di salute, è una questione fondamentale perché ci consentirebbe di fare una forte prevenzione».
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«Ci sono molte regioni e molte città che il registro tumori non lo hanno e quelle che lo hanno è solo perché c’è stata una forte pressione popolare, penso a Taranto. Questo dimostra l’approccio di chi è al governo e di come tratta il problema della relazione tra ambiente e salute. Un atteggiamento che non aiuta a trovare la giusta soluzione».
«Ma non c’è solo Taranto. Penso anche a Priolo, a Siracusa, dove il forte inquinamento ha provocato un alto livello di mortalità: purtroppo non sono state le istituzioni a intervenire ma l’autorità giudiziaria. Questo è un paese che soffre fortemente di assenza di controlli. Le agenzie regionali per la protezione dell’ambiente e il sistema nazionale oggi è fortemente sofferente per un problema di assenza di personale. Nel momento in cui il controllo sull’ambiente è praticamente assente ci troviamo di fronte ai disastri ecologici e sanitari che la cronaca ci ha riportato. In Italia sulla questione ambientale non si esercita prevenzione».
«Ci sentiamo una grossa responsabilità sulle spalle non solo perché dopo 14 anni rientriamo in Parlamento ma perché sentiamo la responsabilità di portare avanti quelle tematiche che molti dicono di supportare a parole ma che poi nei fatti ignorano».
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