L’importo da versare è pari al 2% del fatturato. Niente Durc per chi non è in regola
È stato firmato lo scorso 26 luglio un importante protocollo d’intesa tra Enpam e Acop (Associazione Coordinamento Ospedalità Privata), che riunisce più di 150 aziende, per oltre 15.000 posti letto e 25.000 dipendenti, in materia di PACC (Percorsi Ambulatoriali Complessi).
Una delle maggiori novità contenute nel protocollo è quella che stabilisce che per le società accreditate che svolgono i PACC c’è tempo fino alla fine di ottobre per regolarizzare la propria posizione contributiva con Enpam. Infatti, il protocollo ha ribadito che i Pacc, come tutte le altre prestazioni medico-chirurgiche che le strutture accreditate fatturano al Servizio Sanitario Nazionale, sono soggette al contributo alla gestione previdenziale Enpam degli specialisti esterni. Il contributo da pagare in questo caso è pari al 2% del fatturato.
I PACC consistono in un insieme di visite ambulatoriali specialistiche, esami strumentali e di laboratorio, eseguiti presso la medesima struttura ospedaliera. Si rivolgono a pazienti che presentano problemi clinici non a carattere di urgenza, ma meritevoli di attenzione specialistica o accertamenti da effettuare in tempi relativamente brevi, per i quali il ricovero in regime ordinario o di Day Hospital risulta eccessivo o inappropriato.
Il protocollo d’intesa prevede inoltre una serie di agevolazioni per le strutture accreditate che, in assenza di contenziosi giudiziari con l’Enpam, si autodenunciano entro il 31 ottobre 2022. Queste agevolazioni consistono:
In mancanza di adeguamento ai versamenti dei contributi previdenziali, alle strutture accreditate inadempienti l’Enpam non rilascerà il Durc (Documento Unico di Regolarità Contributiva), con il quale si attesta, appunto, l’ottemperanza contributiva, e che è necessario per ottenere i pagamenti da parte della pubblica amministrazione.
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