Il presidente dell’OMCeO Roma, Roberto Lala, sottolinea la forza dei video: «Efficaci e diretti per esportare le competenze»
Tra i presenti a “La lezione di e-bola” anche Roberto Lala, presidente dell’OMCeO di Roma, il più grande d’Europa.
Lala non ha fatto mistero della sua fiducia in questo nuovo progetto, capostipite di un nuovo e promettente modello formativo, che potrebbe essere anche la soluzione ad un errore di fondo che, in questo senso, spesso i paesi Occidentali tendono a commettere: «Quando si parla di malattie infettive che presentano un rischio così alto – spiega Lala – la comunità internazionale sbaglia nel fondare il proprio supporto ai Paesi bisognosi sul portare materialmente aiuto, senza però insegnare loro gli strumenti per farcela da soli. Chi, da medico, ha subito la malattia, sa benissimo che informare queste popolazioni è l’unica chiave. Cercare di confinare l’epidemia è inutile, oggi la globalizzazione non lo consente più, è impossibile che una patologia infettiva non entri prima o poi nel circuito internazionale. Nostro compito – continua il presidente – è formare ed informare i nostri medici affinché loro esportino queste competenze e a loro volta istruiscano il personale sanitario di quei Paesi. Un meccanismo essenziale e soprattutto valido a lungo termine per essere pronti ad affrontare qualsiasi emergenza sanitaria. Ripeto, tamponare non serve, la questione va affrontata alla radice. E a tal fine, il progetto presentato oggi è di una importanza notevole».
Il web e il cinema possono essere degli strumenti per diffondere in modo più fruibile ed efficiente la formazione rispetto al passato?
«Assolutamente sì – sostiene Lala – e lo dimostra quella che è ormai la formazione e l’informazione mondiale, e cioè quello che si può trasmettere agli altri anche attraverso video, perché il messaggio visivo arriva in modo molto più efficace e diretto, perché è proprio l’immagine che viene captata e associata al pensiero e all’ipotetica soluzione. Ed è questo – conclude – uno strumento ulteriore di grandissima importanza».