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Nelva (endocrinologa): «Sono quattro i nuovi trattamenti contro livelli di colesterolo troppo elevato: l’Inclisiran, da somministrare una volta ogni sei mesi, l’acido benpedoico, adatto ai pazienti che non tollerano le statine, icosapent etile in grado di ridurre il rischio cardiovascolare e il volanesorsen per pazienti affetti dalla sindrome da chilomicronemia familiare (FCS)»
Il colesterolo è una sostanza necessaria al corretto funzionamento dell’organismo, ma se in eccesso può causare diverse patologie. In questo caso si parla di ipercolesterolemia. La salute è maggiormente a rischio se ad essere elevato è il colesterolo LDL, comunemente chiamato “colesterolo cattivo”. «Per fortuna, grazie a specifici trattamenti i valori possono essere tenuti sotto controllo. Ed oggi disponiamo di quattro nuove terapie che, molto presto, rivoluzioneranno ulteriormente il trattamento del colesterolo». A dare la buona notizia è Anna Nelva, endocrinologa specialista in Metabolismo Osso-Paratiroidi, Surreni, Tiroide che in occasione dell’Update in Endocrinologia Clinica”, il 21° Congresso Nazionale AME, l’Associazione Medici Endocrinologi, ha tenuto una relazione sull’argomento.
La prima delle quattro novità si chiama Inclisiran, un farmaco che, autorizzato dall’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) nel dicembre del 2020, è da poche settimane rimborsabile in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale. «È estremamente innovativo in quanto è capace di impedire alle cellule del fegato di produrre il fattore PCSK9 9 che tende a ridurre la captazione del colesterolo da parte dello stesso organo. Di conseguenza, l’Inclisiran, inibendo la produzione di questo fattore, riduce il colesterolo», spiega Nelva. Altro punto a favore di questo farmaco è la sua praticità: «Può essere somministrato sottocute una volta ogni sei mesi ed ha pochissimi effetti indesiderati, riducibili, nella maggior parte dei casi, a reazioni infiammatorie nel sito di iniezione», assicura l’endocrinologa.
Altro farmaco che rivoluzionerà il trattamento del colesterolo, soprattutto quando figurerà tra quelli rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale, è l’acido benpedoico. «È capace di inibire la sintesi del colesterolo a livello epatico, ma a differenza delle statine (gruppo di farmaci utilizzati per abbassare i livelli di grassi nel sangue, ndr), non presenta controindicazioni a livello muscolare. Chi assume le statine, infatti – commenta la specialista -, può accusare dolori costanti soprattutto ai muscoli delle gambe e sensazione di indurimento. L’acido benpedoico, quindi, potrà essere una valida alternativa sia per quei pazienti che assumendo le statine lamentano effetti collaterali, sia per coloro che non riescono a tenere sotto controllo il livello di colesterolo pur assumendo delle terapie specifiche».
Insieme a questi due farmaci avremmo presto a disposizione anche icosapent etile e volanesorsen. «Icosapent etile è un prodotto ultra-puro a base di acidi grassi di omega-3, che comprende non meno del 96% di EPA (acido etileicosapentaenoico) in una capsula da 1 grammo. È in grado di ridurre non solo i trigliceridi nel sangue ma, più in generale, anche il rischio cardiovascolare. Questo farmaco può essere assunto per via orale in una dosa giornaliera di 4 g. Il volanesorsen è un’altra novità, importante soprattutto per i pazienti affetti dalla sindrome da chilomicronemia familiare (FCS), o deficit di lipoproteina lipasi (LPLD), una malattia ereditaria molto rara, dovuta a mutazioni nel gene LDL, a causa della quale – conclude Nelva – i globuli di grasso presenti nel sangue non vengono metabolizzati».
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