La missione 6 del PNRR prevede la presa in carico in regime di assistenza domiciliare di almeno il 10% dei malati over 65. Previsti alcuni obiettivi complementari, tra cui la realizzazione di un nuovo modello organizzativo e l’implementazione della telemedicina in tutte le sue forme
Garantire l’assistenza domiciliare alle persone affette da patologie croniche, con particolare attenzione agli over 65, è tra i principali obiettivi della Missione Salute, la numero 6, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Affinché questo risultato possa concretizzarsi, in un futuro non troppo lontano, sono stati individuati tre obiettivi complementari:
Per centrare il primo di questi tre obiettivi sarà necessario che, entro il 2026, un milione e mezzo di pazienti godano dell’assistenza domiciliare. Considerando la sola popolazione over 65, il PNRR prevede la presa in carico di almeno il 10% degli anziani malati. Per realizzare il nuovo modello organizzativo è prevista la creazione di almeno 600 Centri Territoriali di Coordinamento. Luoghi fisici che assicurino la continuità, l’accessibilità e l’integrazione della cura sanitaria. All’interno di questi Centri sarà presente personale qualificato e formato ad hoc che avrà il compito di controllare da remoto tutti i dispositivi forniti ai pazienti per la telemedicina e la teleassistenza, la cui implementazione è il terzo degli obiettivi complementari citati.
Un grande passo in avanti verso la riforma dell’assistenza territoriale è stato fatto il 24 maggio di quest’anno. Giorno in cui sono state pubblicate le linee guida organizzative sul “Modello digitale per l’attuazione dell’assistenza domiciliare”. Il documento, approvato in Conferenza Stato-Regioni definisce nello specifico il modello organizzativo per la realizzazione dei servizi di telemedicina a domicilio che prevedono una collaborazione multiprofessionale e multidisciplinare tra i diversi professionisti. Il team incaricato, tenendo contro delle peculiarità clinico-assistenziali del singolo paziente, dovrà pianificare un programma settimanale di accessi domiciliari, integrato con prestazioni di telemedicina da remoto, monitorate dai Centri Territoriali di Coordinamento.
Saranno, infatti, delle vere e proprie fucine in cui verranno promossi e sviluppati nuovi progetti di telemedicina, con particolare attenzione alla diagnostica e monitoraggio dei pazienti a distanza, creando una piattaforma nazionale per lo screening della telemedicina e investendo su iniziative di ricerca ad hoc sulle tecnologie digitali per la salute e l’assistenza. Questi stessi presidi saranno anche un luogo di confronto. In cui gli operatori sanitari potranno scambiarsi informazioni e supportare sia i pazienti che i loro caregiver.
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