Il presidente dell’OMCeO Bari, Filippo Anelli: «Preoccupato per colleghi e pazienti»
Sono profondamente preoccupato per tanti colleghi, mi auguro che possa esserci presto un intervento legislativo».
Proprio nel giorno in cui centinaia di medici pugliesi ricevevano i rimborsi per la scuola di specializzazione non correttamente retribuita, il presidente dell’Ordine dei Medici di Bari, Filippo Anelli ha lanciato un monito sui turni massacranti, descrivendo una situazione ormai insostenibile per numerosi operatori sanitari della sua Regione e non solo. Sono, infatti, migliaia i medici a lavorare oltre i limiti orari, e senza godere di adeguati riposi, previsti dalla direttiva europea 2003/88. Una legge che in Italia troverà applicazione solo da novembre prossimo e che sta già generando una nuova ondata di ricorsi per le ore lavorate in più e non retribuite. Si può arrivare ad ottenere fino a 80 mila euro, facendo ricorso non contro la propria azienda ma verso lo Stato, che stando ad una recente inchiesta del quotidiano “La Stampa”, rischierebbe un salasso di oltre 3 miliardi se solo la metà degli aventi di diritti dovesse adire le vie legali.
«Mi rallegro per il risultato raggiunto da tanti colleghi perché quando i diritti sono riconosciuti significa che si ripristina il livello della legalità», ha affermato Anelli riguardo il maxi-rimborso di 9 milioni per oltre 200 camici bianchi pugliesi, sottolineando poi «l’efficacia di Consulcesi nel rendere giustizia ad una categoria professionale sempre più esposta e penalizzata dalle criticità del sistema come nel caso dei turni massacranti a cui sono sottoposti tanti camici bianchi». Secondo la massima carica dell’OMCeO di Bari «c’è anche un rischio clinico per i pazienti e va tenuta alta l’attenzione su un problema non più affrontabile solo basandosi sull’abnegazione e lo spirito di servizio con cui si continua a garantire assistenza».
Dopo aver chiesto al neo-governatore della Puglia, Michele Emiliano di tenere in forte considerazione la questione, il presidente Anelli ha manifestato tutte le sue perplessità anche sull’attuale sistema su cui si regge il comparto nazionale sanitario, proiettandosi quindi anche verso il futuro della professione. «Il percorso, oltre che difficile, è molto lungo nella parte che riguarda gli studi. Sarebbe opportuno fare una revisione del sistema formativo, che fa arrivare i nostri giovani sul mercato del lavoro a trent’anni passati, mentre i colleghi europei vi arrivano molto prima e competono in un mercato molto più globalizzato, anche sul piano dell’occupazione. Spero che con una giusta revisione dell’attuale percorso di studi, anche i nostri medici torneranno competitivi sul mercato del lavoro».
Un messaggio alle istituzioni, a chiusura del cerchio, anche sulla vicenda degli ex specializzandi: «Ci sono dei disegni di legge già presentati in parlamento – ha concluso il presidente Filippo Anelli – e c’è bisogno della buona volontà da parte della politica per accelerare questo percorso legislativo. Sarà decisivo per arrivare a chiudere con un passato con il quale credo che ogni giorno i Tribunali facciano i conti».